Ieri sera a Rimini l’emozione era palpabile alla Corte degli Agostiniani: il pubblico dell’Italian Global Series Festival 2025 ha assistito a un incontro carico di attesa, ricordi e commozione dato che sul palco ci sono stati Claudio Amendola, Lucia Ocone, Ricky Memphis e tutti gli altri membri (storici e non), i quali hanno presentato in anteprima I Cesaroni 7 – Il ritorno. Ma non è stata solo una serata di celebrazione.
A pochi minuti dall’inizio, Amendola ha preso la parola. Ha parlato con voce rotta. Si è fermato, commosso. Poi ha detto: “Sapete benissimo che abbiamo un vuoto cosmico. Fino all’ultimo abbiamo sperato che Antonello potesse essere con noi. Purtroppo…”. L’applauso è partito spontaneo. Lungo. Carico di affetto. Il pensiero è andato subito a Antonello Fassari, volto amatissimo della fiction, scomparso prematuramente. E a quel personaggio iconico: Cesare Cesaroni.
“Il primo giorno siamo entrati in bottiglieria”, ha raccontato Amendola. “E abbiamo sentito una presenza. Una presenza meravigliosamente gentile”. Accanto a lui, Lucia Ocone annuiva. Anche lei aveva avvertito la stessa sensazione. Non erano soli.Ma è stato il racconto successivo a lasciare tutti senza parole. Un incidente sfiorato sul set. Un episodio che poteva trasformarsi in tragedia.
Tre giorni fa, durante le riprese di una scena particolarmente dinamica, qualcosa è andato storto. Una scena d’azione con auto, guidate realmente dagli attori. Niente stuntman. Solo loro. “Io guidavo una macchina, Ricky un’altra”, ha detto Amendola riferendosi a Memphis. “Ricky è partito un secondo prima. Ha frenato al momento giusto. Io ho sterzato. Ma è stato Antonello a salvarci. Non ho dubbi”.
Il pubblico è rimasto in silenzio. Solo il rumore di qualche respiro. Poi una risata nervosa di Ocone: “Io ho perso almeno cinque anni di vita”. E la risposta di Amendola, amara e tenera: “Io almeno dodici”. Momenti come questo ricordano cosa significhi davvero raccontare una storia. Non si tratta solo di copione, battute o luci. Si tratta di presenze, di legami invisibili. E di chi, anche da lontano, resta.
I Cesaroni 7 non è solo una nuova stagione. È un ponte tra passato e presente. Le riprese sono iniziate il 17 marzo 2025 a Garbatella, nel cuore di Roma. Dodici episodi. Una bottiglieria in crisi. Una famiglia che prova a ricominciare. Claudio Amendola torna nei panni di Giulio Cesaroni, ma anche dietro la macchina da presa, come regista. Accanto a lui ci sono Lucia Ocone, Ricky Memphis, Matteo Branciamore, Federico Russo e Niccolò Centioni.
La sceneggiatura è firmata da Giulio Calvani, Valerio Cilio, Federico Favot e Francesca Primavera. Una squadra che conosce bene lo spirito della serie e il suo peso nel cuore degli italiani. L’evento di Rimini ha segnato ufficialmente l’apertura dell’Italian Global Series Festival, nato dal rilancio del RomaFictionFest. Con oltre 60 titoli, 34 Paesi partecipanti e ospiti internazionali come Mark Gatiss e Steven Moffat, il festival punta a diventare un nuovo punto di riferimento per la serialità mondiale.
Ma ieri sera, nel cortile antico di un’ex abbazia, c’era solo una storia che contava. Quella di un attore che ha perso un amico. Di un cast che sente ancora la sua voce. Di un pubblico che non ha mai smesso di amare quella famiglia disfunzionale e meravigliosa. “Antonello è con noi”, ha concluso Amendola. Semplicemente. Come se non fosse mai andato via.
Il ritorno de I Cesaroni non è solo una fiction. È una celebrazione del tempo che passa, ma non cancella. E del legame invisibile che unisce chi resta a chi, in qualche modo, è ancora lì. Dietro una battuta. In mezzo a una frenata. Dentro una bottiglieria romana, che ha ancora tanto da raccontare.
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