È sesto tra i più visti su Netflix: l’incredibile rimonta di Il mammone, la commedia italiana che sta spopolando in streaming.
Negli ultimi giorni, Il mammone ha fatto un balzo sorprendente nella classifica dei film più visti su Netflix, conquistando il sesto posto tra i titoli più popolari in Italia. Una commedia italiana del 2022 che, al momento della sua uscita, era passata piuttosto in sordina ma che ora sta vivendo una vera e propria seconda vita grazie allo streaming. Il pubblico sembra aver riscoperto questa pellicola leggera ma pungente, diretta da Giovanni Bognetti e con un cast d’eccezione. Ma cosa c’è dietro il successo improvviso di Il mammone su Netflix?
Al centro del film c’è Aldo Bonelli, interpretato da Andrea Pisani, un brillante professore universitario trentacinquenne che, nonostante le innumerevoli opportunità professionali anche all’estero, continua a vivere con i genitori. E sono proprio loro, Anna e Piero Bonelli, interpretati da Angela Finocchiaro e Diego Abatantuono, a diventare i veri protagonisti della commedia. Esasperati dalla presenza del figlio in casa, i due coniugi mettono in atto ogni strategia possibile per convincerlo ad andarsene. Da qui nasce una serie di situazioni esilaranti che mescolano ironia, nevrosi familiari e paradossi quotidiani in una vera “guerra fredda” domestica. Il film è il remake del francese Tanguy (2001), ma riesce ad adattare efficacemente il tema al contesto italiano, dove il fenomeno dei cosiddetti “mammoni” è ancora molto radicato.
Diego Abatantuono e Angela Finocchiaro: la forza della coppia che scala la top 10 Netflix
Uno dei motivi principali per cui Il mammone sta conquistando gli spettatori è senza dubbio la performance della coppia Finocchiaro–Abatantuono. I due attori riescono a dare spessore e verosimiglianza ai genitori esasperati, offrendo momenti comici ben calibrati ma anche spunti di tenerezza e umanità. I loro dialoghi taglienti, le espressioni esasperate, i piani maldestri messi in atto per “liberarsi” del figlio diventano il cuore pulsante del film, rendendo la visione piacevole anche quando la trama mostra segni di prevedibilità.

Nonostante l’ottima premessa e il talento del cast, Il mammone non è esente da critiche. Alcuni spettatori hanno sottolineato come la narrazione perda mordente nella seconda parte del film, ripetendo schemi già visti e affidandosi troppo a cliché della commedia familiare. Anche la prova attoriale di Andrea Pisani non ha convinto tutti: il suo Aldo appare spesso monocorde, senza la forza espressiva necessaria a bilanciare il carisma dei genitori. Inoltre, l’introduzione di personaggi secondari come la fidanzata o l’amico di famiglia, interpretati rispettivamente da Michela Giraud e Emmanuele Aita, viene percepita più come un espediente narrativo che come un reale valore aggiunto.
Perché ora Il mammone funziona (e prima no)
È interessante osservare come un film accolto in modo tiepido al cinema stia ora scalando le classifiche su Netflix. Il motivo va ricercato anche nel momento culturale che viviamo: la questione dei trentenni che non lasciano il nido è più attuale che mai, specie in Italia. Tra precarietà lavorativa, caro-affitti e legami familiari fortissimi, il pubblico si rivede nelle dinamiche di casa Bonelli. Inoltre, il formato della commedia “da divano”, semplice e diretta, ben si adatta al consumo da piattaforma, dove molti cercano contenuti leggeri ma capaci di raccontare qualcosa di vero.
Se non l’hai ancora visto, Il mammone potrebbe essere il film perfetto per una serata in famiglia o per sorridere delle piccole grandi follie quotidiane che tutti, almeno una volta, abbiamo vissuto. Nonostante i suoi difetti, ha il pregio di toccare un nervo scoperto della società italiana con ironia e affetto, senza mai prendersi troppo sul serio. E forse è proprio questa la chiave del suo successo in streaming: Il mammone non pretende di essere rivoluzionario, ma sa intrattenere. E oggi, più che mai, è esattamente ciò che il pubblico sta cercando.
