Stasera in tv Anthony Hopkins, Colin Farrell, Jeffrey Dean Morgan, Abbie Cornish. Un cast stellare per una storia che scava nel dolore, nella giustizia e nel mistero dell’esistenza. Va in onda oggi alle 21:20 su Cielo, canale 26, un film che pochi conoscono davvero. Il titolo italiano è Premonitions, ma il suo nome originale, Solace, racconta molto di più. Significa conforto. E quel conforto è ciò che il protagonista cerca disperatamente, dopo aver perso la figlia e la sua vita intera.
Dietro la macchina da presa c’è il regista Afonso Poyart, brasiliano, con uno stile visivo potente e personale. La pellicola ha debuttato nel 2015 al Toronto International Film Festival, lasciando una traccia per chi ama il thriller psicologico con tinte soprannaturali.
John Clancy è uno psichiatra. Ma non solo. È anche un sensitivo. Sa vedere il futuro, anche se questo dono gli pesa come un macigno. Dopo la morte della figlia, si ritira dal mondo. Finché un giorno, un ex collega bussa alla sua porta. Joe Merriwether, agente speciale dell’FBI, ha un caso tra le mani. Un serial killer sfuggente, metodico. La sua collega, la giovane Katherine Cowles, non riesce a crederci: davvero Clancy può prevedere il futuro? Il sensitivo accetta di collaborare. Ma solo dopo aver avuto una visione inquietante: Katherine è in pericolo. E il tempo stringe.
Quello che inizia come un’indagine si trasforma in qualcosa di molto più grande. Il killer, Charles Ambrose, interpretato da Colin Farrell, entra in scena tardi. Ma lascia il segno. Ambrose è diverso. Anche lui ha visioni. Anche lui sa prevedere. Solo che lui le usa per uccidere. Ma non lo fa a caso: sceglie persone malate, terminali. Uccide per “compassione”. Per lui è eutanasia, non crimine. Per Clancy, è qualcosa di molto più oscuro.
Il confronto tra i due è mentale, psicologico, etico. Il bene contro il male, ma in una zona grigia. Dove la morale è fluida e il dolore è reale. Il passato torna a galla. Clancy dovrà fare una scelta impossibile. E affrontare il suo lutto, la sua colpa, la sua rabbia.
Anthony Hopkins è straordinario. Le sue espressioni raccontano più delle parole. Colin Farrell, enigmatico e disturbante, entra in scena solo dopo oltre un’ora. Una scelta audace, che aumenta l’attesa e lo trasforma in leggenda. Completano il cast Marley Shelton, Xander Berkeley, Sharon Lawrence, Janine Turner e Matt Gerald. Tutti impeccabili.
Premonitions non ha vinto premi importanti. Nessun Oscar, nessun Golden Globe. Ma ha una storia lunga alle spalle. Doveva essere il sequel di Seven. L’idea era quella: riprendere il detective Somerset, ma con poteri psichici. Poi tutto cambiò. E nacque un film diverso. Più intimo. Più spirituale. Non è un blockbuster. Non è un cult da milioni. Ha incassato circa 22 milioni di dollari. Pochi, rispetto al potenziale. Ma chi lo ha visto non lo dimentica.
In un’epoca di thriller ad alta tensione, Premonitions sceglie la via più difficile: mettere in discussione la coscienza. Chiederti cosa faresti tu, se potessi vedere il futuro. Se potessi scegliere chi vive e chi muore. Non ha cambiato il cinema. Ma ha lasciato un segno. In chi guarda più con il cuore che con gli occhi. Stasera in tv, su Cielo, vale la pena fermarsi. E guardare. Non solo lo schermo. Ma anche dentro di sé.
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