Tim Summer Hits 2025: stesso format, pochi big, e quella sensazione di déjà vu che non incanta più.
Anche quest’anno, Tim Summer Hits ha invaso Piazza del Popolo a Roma con quattro serate di musica dal vivo, dal 7 al 10 giugno. Un cast ricco sulla carta, con oltre 80 artisti annunciati e la solita formula confezionata con garanzia di spettacolo: palco monumentale, telecamere in HD, backstage, contenuti social, streaming su RaiPlay e messa in onda su Rai 1. Ieri sera c’è stata la prima puntata. Tutto perfetto, almeno sulla carta. Ma proprio nel momento in cui ci si aspetta una sterzata, la produzione ha scelto di restare ancorata a un format che inizia a mostrare segni evidenti di stanchezza. E il pubblico, anche quello più affezionato, se ne sta accorgendo.
A condurre l’evento, ancora una volta, Carlo Conti e Andrea Delogu. Simpatici, navigati, ma anche prevedibili. Come prevedibile è diventato lo schema stesso del format: line-up infinita, tempi serrati, inserti pre-registrati e scalette in cui il ritmo non trova mai davvero un suo equilibrio. Il problema non è solo di forma, ma anche di sostanza: la sensazione che si respira guardando le serate è quella di un grande karaoke televisivo, senza picchi né sorprese. La musica c’è, certo, ma l’evento, almeno nella sua versione televisiva, perde vivacità e anima. Colpa, anche, di un montaggio che ogni anno taglia e ricuce senza pietà.
Tagli selvaggi e messa in onda disordinata: i Tim Summer Hits non sfondano
Chi ha assistito alle serate live lo sa bene: quello che va in onda su Rai 1 è solo una versione “ricucita” e a tratti confusa di quanto accaduto in piazza. Gli interventi vengono spesso accorciati, le presentazioni saltano, l’ordine delle esibizioni cambia completamente. Il risultato? Uno show in tv che appare slegato, poco coerente, dove la narrazione si perde tra stacchi pubblicitari e lanci di clip. E non è solo un problema tecnico: la percezione generale è quella di un contenitore musicale in cui tutto è già visto, già sentito, già fatto. Nessun momento wow, nessuna sorpresa, nessun artista internazionale o vero “big” a scuotere il palinsesto. Il cast era effettivamente lungo, ma la sensazione è che quest’anno siano mancati quei 4-5 nomi capaci davvero di fare la differenza. Tanti giovani, moltissimi emergenti, alcune glorie del passato ripescate per riempire la scaletta.

Ma i grandi nomi della scena musicale italiana attuale, quelli che dominano le classifiche e le playlist si sono visti poco o per nulla. Che fine hanno fatto i veri headliner? Dove sono i protagonisti del Festival di Sanremo? Un evento che ambisce a essere “la festa della musica italiana” non può permettersi di dimenticare il cuore pulsante dell’attuale panorama pop. Il Tim Summer Hits ha tutte le carte in regola per funzionare: una location spettacolare, il supporto della Rai, budget consistente e una produzione solida. Ma la ripetitività del format, la scelta di artisti spesso poco noti al grande pubblico e una narrazione televisiva incoerente rischiano di far perdere appeal a uno degli eventi musicali clou dell’estate. Se tutto resta identico di anno in anno, se la diretta sembra una replica dell’edizione precedente, il rischio è che il pubblico smetta di guardare. E, alla lunga, anche gli artisti potrebbero iniziare a disertare un palco che non regala più visibilità né momenti memorabili.
