Raiplay: il film con Richard Gere oggi secondo in classifica è un pugno nello stomaco (e non puoi perderlo).
Una caccia al criminale di guerra. Tre giornalisti disillusi. Un Richard Gere irriconoscibile e potentissimo. The Hunting Party, il film del 2007 diretto da Richard Shepard, è oggi secondo tra i titoli più visti su RaiPlay, e no, non è un caso. Un dato che conferma un trend: il pubblico italiano ha ancora fame di storie vere, scomode, ma raccontate con un ritmo serrato e un cast d’eccezione. E The Hunting Party ha tutto: thriller politico, ironia amara e un’interpretazione da brividi di Gere, lontano anni luce dai suoi ruoli patinati. Liberamente ispirato a un reportage di Scott Anderson pubblicato sul New York Times Magazine, il film racconta l’assurda odissea di tre reporter americani che decidono di dare la caccia a un criminale serbo latitante, soprannominato “La Volpe”.
Sullo sfondo, la Bosnia post-guerra e un’Europa ancora traumatizzata. In primo piano, la disillusione di chi ha creduto nel giornalismo come missione. Simon Hunt (Gere), un tempo volto noto delle news internazionali, ha perso tutto dopo un crollo nervoso in diretta. Oggi vaga tra piccole emittenti, consumato da colpe e fantasmi. Con lui, il vecchio cameraman Duck (Terrence Howard) e Benjamin, un giovane reporter alle prime armi (Jesse Eisenberg). I tre si lanciano in una missione ai limiti dell’assurdo: intervistare, e forse catturare, il nemico pubblico numero uno dei Balcani.
The Hunting Party non è un semplice film di guerra. È una riflessione brutale e spesso grottesca su come l’informazione venga manipolata, dimenticata o insabbiata. Il tono è cangiante: si passa dal dramma alla commedia nera con una naturalezza sorprendente, senza mai perdere l’equilibrio. Merito di una sceneggiatura brillante e di un cast affiatato, capace di rendere credibile anche l’inverosimile. Richard Gere sorprende: il suo Simon Hunt è diverso da alcuni dei suoi personaggi iconici, è sporco, scontroso, geniale, ossessionato. Una performance intensa, dove dolore e ironia convivono. Ogni sguardo, ogni silenzio parla più di mille battute. È il cuore pulsante del film.
RaiPlay lo rilancia ed è già virale: cosa aspettarsi? Che questa pellicola sia tornata oggi in classifica sulla piattaforma al secondo posto, non è un colpo di fortuna. È un chiaro segnale che il pubblico cerca storie vere, non filtrate, capaci di far riflettere ma anche intrattenere. La guerra in Bosnia, il giornalismo d’inchiesta, la rabbia repressa della Storia che chiede giustizia: tutto questo viene raccontato con ritmo, cinismo e umanità. Non è solo un film, è un’esperienza da vivere. E RaiPlay lo propone gratuitamente, senza limiti. È un’occasione irripetibile per (ri)scoprire una pellicola rimasta sottotraccia troppo a lungo, ma che oggi, anche grazie all’attualità del tema, nuova linfa.
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