Cross Productions torna su Rai 1 con una nuova fiction destinata a far parlare. Dopo il successo di Rocco Schiavone, la casa di produzione riapre le porte della famiglia italiana. Ma stavolta, il ritorno in casa non porta conforto. Porta tensione. E segreti mai dimenticati.
La nuova serie si intitola “Riunione di famiglia”. Un titolo che sembra innocuo, ma nasconde tutto. Dove c’è una riunione, spesso c’è qualcosa da chiarire. E qualcosa da perdonare. Prodotta dagli stessi autori di “Una grande famiglia”, la fiction si muove tra melò, mistero e tensione psicologica. Al centro, ancora una volta, c’è una famiglia potente, rispettabile. Ma fragile. Come tutte.
Siamo nel Nord Italia. Una città di provincia. Una famiglia di industriali vive nel ricordo doloroso di una scomparsa: tre anni fa, il figlio più giovane è sparito nel nulla. Senza lasciare traccia. Il dolore ha scavato silenzi. I rapporti si sono incrinati. Ma il tempo, si sa, non cura tutto. Poi accade qualcosa di impossibile: alla loro porta si presenta un ragazzo albanese. Dice di aver visto una puntata di Chi l’ha visto?. Si è riconosciuto nelle immagini. Sono identici. Lo stesso volto. Gli stessi occhi. È davvero lui? O è solo l’inizio di una nuova illusione?
“Riunione di famiglia” non è una serie che accarezza. È una serie che taglia. Che entra nelle crepe di un apparente benessere. Che mette a nudo ciò che le famiglie non dicono. Sotto la superficie: invidia, dolore, affetto mal gestito. Un passato che torna, ma che forse non è mai andato via. Il DNA narrativo è quello di Rocco Schiavone: dialoghi asciutti, atmosfere tese, personaggi che sbagliano. Ma non c’è polizia né omicidi. Solo affetti contaminati. La regia è affidata a volti noti della fiction italiana. Il cast, ancora top secret, sarà corale. Nessun protagonista assoluto. Perché ogni personaggio porta dentro una parte di verità. E di menzogna.
In un’Italia dove le famiglie si frantumano, si ricompongono, si reinventano, questa serie arriva come uno specchio sporco. Che riflette qualcosa che conosciamo. Ma che non ci piace vedere. La casa come luogo del dubbio. La parentela come sospetto. Il sangue come trappola. È questa l’eredità scomoda che il titolo promette. Ed è su questa linea sottile che si muove la fiction. Non si ride. Non si piange facilmente. Ma si resta lì, incollati, come succede solo quando la televisione tocca nervi scoperti.
“Riunione di famiglia” è attesa nei palinsesti di Rai 1. Nessuna data certa. Ma le prime indiscrezioni parlano chiaro: non sarà una serie come le altre. Dopo Rocco Schiavone, Cross Productions rilancia. E stavolta, a tremare, non saranno le strade di Aosta. Saranno le cucine, i salotti, le camere da letto di una famiglia come tante. O forse, come nessuna.
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