Stasera in tv alle 21:15 su Italia 2, canale 49, torna un film che ha cambiato per sempre il modo in cui viviamo la paura.
Final Destination 2 è più di un semplice sequel. È una corsa a perdifiato dentro la mente di chi ha osato chiedersi: e se la Morte avesse un piano? Diretto da David R. Ellis, è il secondo capitolo dell’iconica saga horror inaugurata con il celebre disastro del volo 180. La protagonista, Kimberly Corman (interpretata da A.J. Cook), è in viaggio con tre amici. Tutto sembra normale. Fino a quando una visione non spezza la realtà. Una premonizione: un incidente spaventoso sulla Highway 23, causato da un camion carico di tronchi. Una scena così reale da gelare il sangue. Kimberly blocca il traffico. Salva degli sconosciuti. Ma perde i suoi amici. L’incidente avviene comunque. La Morte non ama essere beffata.
Tra i superstiti, nessuno si conosce. Ma ora tutti sono nel mirino. Uno a uno, iniziano a cadere in modi sempre più inquietanti. Ogni dettaglio diventa sospetto. Ogni oggetto può uccidere. Kimberly cerca aiuto. Si rivolge a Clear Rivers (la straordinaria Ali Larter), unica sopravvissuta del primo film. E al becchino William Bludworth (interpretato da Tony Todd), enigmatico e sinistro. Una sorta di incarnazione della Morte stessa.
È possibile ingannare il destino? Forse solo dando vita a qualcosa di nuovo. Forse no. Il film non dà risposte. Ma lascia con il fiato sospeso.
Il cast è un mosaico riuscito di volti noti e nuove presenze:
Una tensione continua. Nessuna tregua. Solo dettagli, segni, coincidenze che smettono di essere tali. E che uccidono.
Il film ha lasciato il segno anche nei festival. Candidato ai Saturn Awards 2004 come miglior film horror. E agli MTV Movie Awards 2003 per la miglior sequenza action: l’incidente autostradale. Quella scena è oggi leggendaria. Realistica. Cruda. Indelebile. Ha cambiato per sempre il nostro sguardo sulla strada.
Curiosità? Tante. La canzone “Highway to Hell” degli AC/DC apre il film. Ironia nera perfetta. Le location? Vancouver e il lago Okanagan, in Canada. Il film è disseminato di riferimenti al primo capitolo: modelli d’aereo, citazioni su Alex Browning, presagi ovunque. Ma è anche il primo episodio dove i sopravvissuti non hanno legami. E proprio questa solitudine rende la narrazione più feroce. Più spaventosa. Più vera.
Final Destination 2 ha cambiato il modo di raccontare la morte nel cinema. Ha reso ogni cosa un potenziale pericolo, ha portato la suspense a un nuovo livello e ha influenzato interi franchise. Come Saw. E ispirato scene iniziali sempre più spettacolari in tutto il cinema horror degli anni 2000. Il concetto di “morte ingegnosa” ha preso forma proprio qui. E non ci ha mai più lasciati.
Stasera in tv, guardare questo film non è solo intrattenimento. È un’immersione nella paura più viscerale. Un viaggio dentro il meccanismo spietato del destino. Italia 2, ore 21:15. Sei ancora in tempo. Ma guarda bene intorno a te. La Morte potrebbe essere più vicina di quanto pensi.
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