Barbara D’Urso l’ha ordinata, è sparita in un attimo: la pasta che conquista Milano.
C’è chi va al ristorante per stupire e chi, come Barbara D’Urso, sceglie la semplicità assoluta. O almeno così pare. Perché di “bianco”, quella pasta aveva solo il nome. La conduttrice è stata avvistata in compagnia di amici nel cuore di Milano, in un locale ormai diventato punto di riferimento per una cucina tanto minimal quanto sorprendente. Sì, perché qui la pasta in bianco non è quella che immagini: niente burro, niente sale, e nemmeno una spolverata distratta di parmigiano. Eppure, sparisce in un attimo.
Secondo quanto riportato su Instagram, la D’Urso avrebbe ordinato proprio “quella famosa pasta”, l’icona della casa con la curiosità di chi sa che dietro un’apparente semplicità può nascondersi una vera esperienza sensoriale. E così è stato: un piatto profondo, caldo, cremoso, servito con una precisione da alta cucina ma con l’intimità di un ricordo d’infanzia. La reazione? Sorrisi, commenti entusiasti e piatti che tornano in cucina praticamente lucidi. Non è la prima volta che una figura popolare come Barbara D’Urso si fa portavoce, anche inconsapevolmente, di nuove tendenze del gusto. Ma stavolta il messaggio è chiaro: la nuova frontiera del comfort food è tutta nella qualità degli ingredienti, non nella quantità degli artifici.
Il piatto ha origini nelle Marche, più precisamente a Senigallia, dove si trova l’unica fabbrica che produce questa particolare pasta utilizzata nel ristorante milanese. Si tratta di una pasta artigianale, essiccata lentamente e con un glutine ben calibrato per reggere cotture perfette. Il parmigiano è protagonista assoluto: 36 mesi di stagionatura, lavorato in due fasi. La parte più solida viene ridotta in crumble e utilizzata come topping finale, croccante e sapido. Quella più morbida, invece, viene mantecata direttamente con l’acqua di cottura, trasformandosi in una crema liscia e avvolgente. Niente sale. Niente burro. Solo tecnica e materia prima di altissima qualità.
Il risultato è una pasta che ricorda i pranzi di casa, ma con un’estetica raffinata e un gusto complesso. L’equilibrio perfetto tra memoria e innovazione. Barbara D’Urso, che nella sua carriera ha sempre saputo fiutare tendenze e nuove mode, pare aver colto perfettamente lo spirito del locale. “Sembrava una pasta qualsiasi”, avrebbe detto uno dei commensali. “Ma il profumo, la consistenza, era tutta un’altra storia”. E a giudicare dalla fila che ogni sera si forma fuori da quel ristorante, non è la sola ad averlo capito. La “pasta in bianco” di una volta ha fatto spazio a una nuova idea di comfort: meno burro, più anima. E se anche la D’Urso ne è rimasta conquistata, qualcosa vorrà pur dire.
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