Stasera in tv su Twenty-Seven (canale 27), va in onda “Assassinio sul Nilo”. Un film sontuoso, visivamente imponente, diretto da Kenneth Branagh e tratto da uno dei romanzi più celebri di Agatha Christie.
Un cast stellare: Gal Gadot, Emma Mackey, Armie Hammer, Annette Bening, Letitia Wright, Tom Bateman, Rose Leslie, Russell Brand. L’atmosfera è magnetica. Il Nilo scorre placido, ma a bordo di una nave da crociera il male prende forma. Bellezza, lusso, segreti e morte. È il secondo capitolo della saga iniziata con Assassinio sull’Orient Express. Ma qui tutto è più cupo, più psicologico. Più intimo. Branagh interpreta ancora il leggendario Hercule Poirot. Ma stavolta lo fa con nuove sfumature. Più fragilità. Più umanità.
“Assassinio sul Nilo” non è solo un giallo. È un racconto sull’ossessione, sull’amore deviato. E sull’inganno. Un kolossal girato in pellicola 65 mm per dare profondità e maestosità all’esperienza visiva. Una scelta rara, e preziosa. Le riprese in Egitto e la direzione artistica portano lo spettatore in un viaggio immersivo. Caldo, dorato, pericoloso. Il film non fa sconti e si spinge oltre le convenzioni dei classici.
Linnet Ridgeway è giovane, bellissima e ricca. Ha sposato Simon Doyle. Per la luna di miele scelgono una crociera sul Nilo. Ma qualcosa non va. A bordo della nave si imbarca anche Jacqueline de Bellefort, ex di Simon e amica di Linnet. Ossessionata. Distrutta dal tradimento. E pronta a vendicarsi. Una notte, Jacqueline spara a Simon. Non lo uccide. Lo ferisce. Ma la mattina dopo, è Linnet a essere trovata morta. Un colpo di pistola alla testa.
Tra gli ospiti c’è anche lui. Hercule Poirot. L’investigatore inizia a scavare nei segreti degli altri passeggeri. E ne trova tanti. Ognuno con un motivo per odiare la vittima. Ognuno con qualcosa da nascondere. Nel corso dell’indagine, altri crimini scuotono l’equilibrio della nave. Altri corpi. Altri tradimenti. La verità è terribile. E spietata.
Branagh aggiorna Christie. Rende Poirot più profondo, più tormentato. Il film inserisce temi attuali: razzismo, relazioni tossiche, desideri repressi. Il personaggio di Euphemia Bouc, interpretato da Annette Bening, non esiste nel libro. Ma nel film aggiunge tensione. E umanità. La colonna sonora, firmata da Patrick Doyle, accompagna le immagini con grazia e dramma. Gli effetti visivi, curati dal premio Oscar George Murphy, creano un mondo vibrante e malinconico.
Uscito nel 2022 dopo rinvii causati dalla pandemia, il film ha incassato milioni e confermato l’interesse del pubblico per i grandi misteri cinematografici. Ha aperto la strada a Assassinio a Venezia (2023), terzo capitolo della trilogia. “Assassinio sul Nilo” è oggi uno dei titoli più eleganti e intensi tra gli adattamenti recenti di Christie. Non è solo cinema. È arte visiva. È emozione in movimento.
Per chi ama i film densi di atmosfera, i drammi d’amore e i colpi di scena che tagliano il respiro, questa è una serata da non perdere. Accendi la tv alle 21:18. Sali a bordo. E lasciati travolgere dalle emozioni fatali del Nilo.
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