Su RaiPlay c’è la vita di un campione che ha cambiato la storia. Non solo dello sport italiano, ma della coscienza di un intero Paese. Si chiama Gino Bartali e oggi la sua vita è di nuovo su RaiPlay, in una fiction che non smette di emozionare: “Gino Bartali: l’intramontabile”. Uscita nel 2006, diretta da Alberto Negrin e con un memorabile Pierfrancesco Favino nel ruolo del protagonista, questa miniserie racconta molto più di una carriera sportiva. Racconta la dignità, la fatica, il sacrificio.
In due episodi travolgenti, si ripercorrono l’infanzia del ciclista a Ponte a Ema, la passione per le corse, il trauma per la perdita del fratello Giulio e l’incontro decisivo con Adriana, la donna che gli cambia la vita. C’è Fausto Coppi, l’amico-rivale. C’è la guerra, e c’è la Resistenza. C’è una bicicletta che salva vite, trasportando documenti falsi nascosti nel telaio. E c’è un’Italia che cambia, passo dopo passo, tra bombe e speranze. Bartali è il volto di una nazione che rinasce. È un uomo che non cerca medaglie, ma fa la cosa giusta.
Con lui, Nicole Grimaudo interpreta una Adriana dolce e forte. Simone Gandolfo è un intenso Fausto Coppi. Tra i nomi nel cast anche Francesco Salvi, Carlo Giuffré, Gianna Giachetti, Edoardo Gabbriellini e Christian Ginepro. La colonna sonora è un’opera d’arte firmata Ennio Morricone. Ogni nota accompagna la narrazione come un battito del cuore.
All’esordio su Rai 1, il pubblico premiò la serie con numeri record: oltre 9 milioni di spettatori e uno share superiore al 35%. Ma il vero successo fu altrove. La fiction accese una luce su ciò che per anni era rimasto in ombra: il ruolo di Bartali come Giusto tra le Nazioni, riconoscimento arrivato nel 2013. Già nel 2005 aveva ricevuto la Medaglia d’Oro al Valor Civile, ma fu proprio questa produzione a riportare al grande pubblico il suo impegno contro il nazifascismo. In quegli anni oscuri, Bartali fece da corriere per salvare centinaia di ebrei. Mai un gesto eroico ostentato. Solo silenzio, e pedalate.
La serie non si limita a mostrare il campione. Scava nell’anima dell’uomo. E nel finale, con il ritiro dalle corse e la scomparsa di Coppi, ci lascia con un senso profondo di perdita. Non solo di un’epoca sportiva, ma di un’idea di civiltà. A distanza di anni, la sua eredità si fa ancora sentire. Dopo il successo della fiction, sono nati documentari come “Il campione e l’eroe” e “Il Vecchio e il Tour”.
E oggi, nel 2025, Hollywood guarda a Bartali con occhi pieni di ammirazione: è in produzione un film con Miles Teller protagonista, diretto dai premi Oscar Jimmy Chin e Elizabeth Chai Vasarhelyi. Tutto è iniziato da qui. Da una serie italiana. Da una storia vera. Da un uomo che ha scelto il bene, anche quando costava caro. Guardala oggi su RaiPlay. Perché certe storie non si dimenticano. E certi uomini nemmeno.
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