Alberto Matano ha scelto Trieste per presentare il suo primo romanzo “Vitamia“. L’evento si è svolto al Link Media Festival, tra incontri, letture e abbracci sinceri con il pubblico.
La location non è stata casuale. Trieste, cuore nascosto del Friuli Venezia Giulia, ha accolto il giornalista in un clima vibrante e autentico. Con il suo stile inconfondibile, Alberto Matano ha emozionato la platea con parole semplici ma intense. Nel tendone del festival, ha firmato copie, posato per selfie, scambiato sorrisi. Un momento vero. E un romanzo che parla di vita, fragilità e rinascita. Tra il pubblico, volti commossi. Tanti fan e lettori. Tra i presenti, anche professionisti del mondo editoriale, curiosi e turisti attratti dall’atmosfera del festival.
Il libro “Vitamia” è la celebrazione del vero amore. E Trieste, con le sue luci morbide e i silenzi carichi di vento, ne è stata la cornice perfetta. Tra una presentazione e l’altra, Matano ha passeggiato tra i palazzi asburgici, il mare, i café storici. Ogni angolo sembrava sussurrare una storia. Uno scatto lo ritrae in Piazza Unità d’Italia, con il cielo drammatico alle spalle. Un altro lo mostra vicino al mare, rilassato, in compagnia di Riccardo Mannino, suo marito.
Non solo letteratura. Il weekend di Alberto Matano è stato anche un invito implicito a scoprire Trieste. E il Friuli Venezia Giulia tutto. Chi visita la città può cominciare dal Molo Audace. Qui il mare sembra infinito. Il vento ti attraversa. Ti senti leggero. Si prosegue verso Piazza Unità d’Italia, tra le più belle d’Europa. Una tappa obbligata è il Caffè San Marco. Locale storico, amato da Joyce e Svevo, oggi rifugio di lettori e viaggiatori. Dal centro, basta poco per raggiungere il Castello di Miramare. Un sogno bianco che guarda il mare, circondato da giardini e leggende.
Chi ama camminare può salire sul Colle di San Giusto. La vista abbraccia tutta Trieste. La città si stende ai tuoi piedi, silenziosa e grandiosa. E se resta tempo, si può partire in treno. Gorizia, Udine, Cividale. Tutto il Friuli Venezia Giulia racconta storie vere. E ti fa sentire parte di qualcosa. Matano non lo ha detto, ma le sue foto parlano chiaro. Questo non è stato solo un tour letterario. È stato un viaggio emotivo.
Un invito a perdersi. E a ritrovarsi. Nel suo sorriso, nella luce di Trieste, c’è la promessa di un weekend diverso. Fatto di parole, vento, bellezza che non fa rumore ma resta. “Vitamia” è solo un inizio. E Trieste, malinconica e luminosa, resta nel cuore. Di chi la visita. E di chi la racconta. Non resta, dunque, che dedicare alla città un bel weekend di primavera o d’estate.
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