Doc, il remake su Rai 1 stravolge la trama originale: non è solo per la protagonista

Il remake americano di Doc – Nelle tue mani arriva su Rai 1: stesso trauma, ma due storie molto diverse.

Il conto alla rovescia è finito: Doc, il remake americano della celebre fiction italiana Doc – Nelle tue mani, debutta su Rai 1 il 20 maggio 2025, con cinque episodi che promettono di sorprendere anche i fan più affezionati. Dopo aver conquistato oltre 15 milioni di spettatori negli Stati Uniti nei primi undici giorni, la serie targata Fox sbarca in Italia e riapre il dibattito su un tema che ha già emozionato milioni di persone: cosa succede quando perdi anni della tua vita e devi ricominciare da zero?

La serie italiana, con Luca Argentero nei panni del dottor Andrea Fanti, è stata una delle produzioni Rai più amate dal 2020 a oggi. Il remake americano, però, non si limita a cambiare ambientazione e lingua. E la differenza più interessante non è solo il cambio di genere del protagonista. Nella versione statunitense, il protagonista è Amy Larsen, interpretata da Molly Parker. Sì, è una donna. E sì, è un cambiamento importante. Ma la vera differenza narrativa è un’altra, più profonda e strutturale: riguarda come ci viene raccontata la protagonista.

Doc su Rai 1: la differenza sostanziale che allontana il remake americano dalla fiction italiana. Più empatia nei primi episodi

La Doc americana ci presenta subito Amy com’era prima dell’incidente: dura, autoritaria, poco amata dai colleghi. Una donna brillante ma chiusa, centrata sul lavoro e lontana dall’empatia. Il trauma, un grave incidente automobilistico che le ha fatto perdere 8 anni di memoria, la costringe a confrontarsi con una vita che non riconosce più. E il pubblico assiste, fin dal primo episodio, a questo contrasto tra “vecchia Amy” e “nuova Amy”. Nel racconto italiano, invece, il punto di partenza è completamente diverso. Andrea Fanti si risveglia dopo essere stato colpito da un colpo di pistola e non ricorda nulla degli ultimi 12 anni. La serie ci accompagna passo dopo passo nella sua riscoperta della vita passata. Non sappiamo subito chi era prima. Lo scopriamo insieme a lui, attraverso gli sguardi degli altri, le reazioni dei colleghi, i segreti che emergono. È un approccio più empatico, quasi investigativo, che mette lo spettatore nella stessa posizione di Fanti: smarrito, ma curioso.

doc su rai 1
Luca Argentero in Doc su Rai 1

Questo cambiamento strutturale influenza tutto il tono della serie. La Doc italiana è costruita sul mistero dell’identità e sulla lentezza del recupero emotivo. Ogni episodio è un tassello che ricompone il puzzle di una vita andata in frantumi. La versione americana, invece, è più diretta e immediata. Svela da subito ciò che l’originale teneva nascosto, puntando su un ritmo narrativo più rapido e a tratti più drammatico. In questo modo, lo spettatore si concentra più sulle scelte attuali di Amy che sulla scoperta del passato. La scommessa americana è ambiziosa. E, per ora, vinta: Doc USA è già stata rinnovata per una seconda stagione. Tuttavia, chi ha amato l’originale italiana potrebbe restare sorpreso (se non spiazzato) da alcune scelte narrative. Il cuore della storia resta lo stesso, la rinascita dopo un trauma, ma il modo in cui ci si arriva cambia radicalmente. Confrontare i due Doc non è solo un esercizio per appassionati di fiction, ma anche un’occasione per riflettere su come una stessa idea possa diventare qualcosa di diverso, in base al contesto, al pubblico e alla cultura.

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