Stasera in tv su Iris (canale 22) va in onda TÁR, il film che ha sconvolto la critica e acceso il dibattito mondiale. Diretto da Todd Field, vanta ben sei nomination agli Oscar, tra cui Miglior film, Miglior regia e Miglior attrice protagonista.
Protagonista assoluta è Cate Blanchett, nel ruolo di Lydia Tár, una direttrice d’orchestra carismatica, visionaria e piena di ombre. La sua interpretazione è diventata un manifesto di potenza recitativa. Accanto a lei, un cast d’eccezione: Noémie Merlant, Nina Hoss, Sophie Kauer, Mark Strong, Julian Glover, Allan Corduner. Ognuno interpreta un tassello del mondo fragile e ambizioso che ruota attorno alla protagonista. Non è un film sulla musica. È un film che usa la musica per parlare di noi. Di quello che nascondiamo. Di quello che possiamo perdere in un attimo.
Lydia Tár è una leggenda vivente. Prima donna a dirigere la Filarmonica di Berlino, è adorata dal pubblico e temuta da chi le sta vicino. Sta per incidere la Quinta Sinfonia di Mahler, l’apice di una carriera straordinaria. Ma qualcosa si incrina. Voci. Accuse. Un suicidio. Un video. La perfezione inizia a sgretolarsi. Lydia affronta lo scandalo, il giudizio del mondo, e quello più feroce: il proprio.
TÁR non offre soluzioni. Non moralizza. Ti trascina nella mente della protagonista, ti fa ascoltare i suoi silenzi, i suoi gesti, i suoi fantasmi. Il regista Todd Field ha scritto il film pensando solo a Cate Blanchett. Ha dichiarato che senza di lei non lo avrebbe mai girato. E si capisce il perché. Blanchett non recita. Diventa Lydia. Dirige davvero. Suona davvero. Ti entra dentro come fa la musica nei momenti giusti: non puoi più scrollartela di dosso.
La giovane Sophie Kauer, violoncellista professionista al suo debutto, interpreta Olga, una musicista che risveglia desideri e rivalità. La sua presenza è pura tensione. E bellezza. Ogni scena è carica di domande. Chi decide cosa è giusto? Fino a dove può spingersi il talento? E quando l’arte diventa abuso? TÁR ha fatto discutere per il suo finale enigmatico. Alcuni lo leggono come una rinascita. Altri come una condanna. Altri ancora come un’allucinazione di colpa.
Il film ha vinto la Coppa Volpi alla Mostra del Cinema di Venezia e un Golden Globe. Ma il suo impatto più grande è quello culturale. Ha aperto conversazioni e ha diviso il pubblico. Ha segnato un’epoca. È stato accusato di rappresentare una direttrice “troppo dura”, “troppo maschile”, “troppo reale”. La musicista Marin Alsop si è detta offesa. Eppure il personaggio è immaginario. Ed è proprio questa ambiguità a renderlo universale.
Con TÁR il cinema ha alzato l’asticella. Ha detto: possiamo raccontare la grandezza e la rovina insieme. Possiamo amare e temere un personaggio nella stessa scena. Stasera in tv, se non preferite una storia d’amore, lasciatevi travolgere dalla musica. Non è solo un film. È un’esperienza.
Continuano i colpi di scena al Paradiso delle Signore: le anticipazioni della puntata in onda…
Stasera in tv su Iris alle 21:17 va in onda uno dei capolavori più amati…
Gerry Scotti è pronto a un altro torneo in prima serata su Canale 5: non…
Ieri sera si è svolta una nuova manche di Sanremo Giovani, il format guidato da…
Stasera su RaiPlay potreste lasciarvi travolgere dalla magia di Eduardo De Filippo. Infatti, Maria Vera…
Netflix propone ogni giorno migliaia di contenuti ai suoi utenti. Tra film e serie tv,…