Stasera su Netflix un film che ha fatto tremare Hollywood: una visione assolutamente imperdibile.
Un uomo solo, senza nome, arriva in una città di frontiera. Porta con sé una pistola, uno sguardo tagliente e un piano. Quello che succede dopo cambia tutto. Il film da poco aggiunto su Netflix non è solo un western. È il momento in cui il cinema si è guardato allo specchio e ha visto qualcosa di nuovo, di più sporco, più vero. Ora lo trovi sulla popolare piattaforma, pronto a colpire ancora, come fece nel 1964 quando Sergio Leone rivoluzionò il genere western con uno stile che ancora oggi lascia senza fiato.
Da flop annunciato a successo mondiale: quando fu girato, nessuno credeva in quel film. Aveva un budget ridicolo: appena 200.000 dollari. Nessuna grande produzione dietro. Attori sconosciuti al grande pubblico. Un regista italiano che firmava il suo primo western. Eppure, quello che ne uscì fu un miracolo: oltre 19 milioni di dollari incassati nel mondo, con più di 1,6 milioni di euro solo in Italia. Quella pellicola lanciò Clint Eastwood, diede un volto a un genere, lo spaghetti western e trasformò Sergio Leone in un autore di culto.
Niente eroi senza macchia. Niente cavalli al tramonto. Solo Joe, l’uomo senza nome, che sfrutta una guerra tra due famiglie rivali per trarne vantaggio. Una città corrotta, personaggi ambigui, una donna ostaggio (Marisol) e un’umanità che emerge a fatica tra spari e tradimenti. Ma ciò che lo rende eterno è la forma. I primi piani estremi, il ritmo costruito sui silenzi, la musica di Ennio Morricone che non accompagna la scena: la guida. Questo film ha riscritto le regole, anticipato Tarantino, ispirato generazioni di registi. E poi c’è Gian Maria Volonté, straordinario villain nel ruolo di Ramón Rojo. La sua follia scenica regala al film un’intensità che lo spinge oltre il western. Non è solo scontro: è teatro, è tensione, è cinema puro.
Chi ha già visto il film, questa volta faccia attenzione ai dettagli. Alla costruzione maniacale della scena finale, dove Leone orchestra uno scontro non solo fisico ma simbolico. Guarda il modo in cui Joe protegge Marisol: non da cavaliere bianco, ma da uomo che sa riconoscere il dolore. C’è un mondo di sottotesto, di gesti che valgono più di mille battute. Eastwood parla poco, ma comunica tutto. Il suo personaggio ha influenzato l’intero immaginario del “duro” cinematografico moderno. Oggi, con i western ridotti spesso a caricature o omaggi nostalgici, questo film torna più attuale che mai. È grezzo, diretto, senza filtri. È cinema che non chiede il permesso. E Netflix ha fatto bene a rimetterlo lì, a portata di clic. Una lezione di stile, di regia, di potenza visiva. E anche se lo conosci a memoria, ti sorprenderà. Perché certi film non invecchiano. Evolvono.
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