Diamanti di Özpetek rincorre FolleMente: perché il remake è quasi realtà

Diamanti di Özpetek fa boom su Sky e rincorre FolleMente: il remake è (quasi) realtà.

Ferzan Özpetek ci ricasca. E il pubblico lo segue, incantato. Dopo appena due settimane dall’ingresso nel catalogo di Sky, Diamanti ha fatto registrare un vero e proprio boom di visualizzazioni, confermando di essere molto più di un semplice successo cinematografico: è un fenomeno culturale, pronto a ispirare remake, adattamenti e forse anche una serie tv. Una pellicola che ha incantato prima il pubblico in sala, diventando il film italiano più visto del 2024 con oltre 10 milioni di euro al botteghino e 1,5 milioni di spettatori.

Ora conquista anche il piccolo schermo: su Sky Cinema ha già superato ogni aspettativa, scalando la classifica dei contenuti più visti del 2025. Un exploit così rapido non si vedeva dai tempi di Perfetti sconosciuti e FolleMente, due film che hanno già avuto una seconda vita grazie a remake internazionali. E allora la domanda sorge spontanea: sarà proprio Diamanti il prossimo titolo a varcare i confini?

Il segreto di un modello che funziona: da FolleMente a Diamanti di Özpetek

A spingere verso l’ipotesi di un remake, se non addirittura una serializzazione, sono diversi elementi. Innanzitutto, la struttura corale: Özpetek ci porta all’interno di una sartoria romana trasformata in microcosmo umano. Un luogo vivo, pulsante, dove le storie di diciotto donne si intrecciano tra fili, stoffe e ferite del passato. Una scelta narrativa che ricorda la “formula magica” di Perfetti sconosciuti e FolleMente: ambientazione unica, relazioni forti, emozioni vere. Un altro punto di forza è la centralità dell’universo femminile. Diamanti celebra la complessità, la fragilità e la forza delle donne, evitando le scorciatoie narrative e dando spazio a una rappresentazione autentica della sorellanza.

Il cast, tutto al femminile, regala una gamma di personaggi in cui molte spettatrici (e spettatori) si sono ritrovati. Un segnale chiaro: questo modello può funzionare ovunque, perché parla a tutti. La storia affonda le radici in un passato che continua a pulsare nel presente. Solitudine, passioni, ricordi, perdita, rinascita: sono i temi che Özpetek maneggia con delicatezza e precisione, creando un ponte emotivo tra pubblico e personaggi. Ma non solo: la regia alterna sapientemente commedia e dramma, con dialoghi intensi e sguardi che valgono più di mille parole. Il ritmo serrato, la coralità e l’ambientazione chiusa ricordano da vicino certe produzioni seriali di successo. Non stupirebbe vederne una versione in formato episodio.

La via tracciata da Özpetek

Diamanti ha già fatto incetta di premi: il David dello Spettatore è arrivato puntuale, e le candidature ai David di Donatello lo hanno consacrato tra le opere più significative dell’anno. Un biglietto da visita che lo rende appetibile per produzioni estere e case di distribuzione sempre a caccia di format forti, capaci di adattarsi senza perdere l’anima.

Dopo Perfetti sconosciuti, diventato remake in oltre 20 Paesi, e dopo FolleMente, che ha aperto nuovi spiragli di serializzazione, Diamanti sembra pronto a fare il grande salto. Non solo un remake in arrivo: si parla già, tra gli addetti ai lavori, di format modulabili, mini-serie, spin-off. Perché quel laboratorio di emozioni cucito a mano da Özpetek è un racconto universale che non conosce confini. E a giudicare dal boom su Sky, il pubblico è già pronto per il prossimo capitolo.