Ci sono film da Oscar che non raccontano solo una storia. Ti travolgono, ti consumano, ti lasciano qualcosa di indelebile dentro. Oggi vogliamo parlarti di uno di questi capolavori.
Un’opera straordinaria, che ha conquistato una marea di Oscar e ha riscritto il modo di intendere il cinema moderno. Un film in cui Michael Keaton offre la performance più intensa della sua carriera, diretto magistralmente da Alejandro González Iñárritu. Accanto a lui, un cast fenomenale: Emma Stone, Edward Norton, Naomi Watts, Andrea Riseborough e Zach Galifianakis. Tutti riuniti in un progetto che ha stregato Broadway, Hollywood e il mondo intero.
Con una tecnica rivoluzionaria – un finto piano sequenza che sembra non finire mai – il film ha vinto ben 4 Premi Oscar: Miglior film, Miglior regia, Miglior sceneggiatura originale e Miglior fotografia. È stato premiato anche con 2 Golden Globe, 6 BAFTA e ha ricevuto riconoscimenti da Screen Actors Guild, Directors Guild of America e persino il David di Donatello come miglior film straniero. Oggi puoi finalmente vederlo comodamente a casa, su Disney+. Non perdere questa occasione unica.
Il protagonista, Riggan Thomson, è un attore in declino, ossessionato dal passato. Un tempo era celebre per aver interpretato l’iconico supereroe Birdman. Ora cerca disperatamente di dimostrare il suo valore come artista, dirigendo e interpretando un’opera teatrale tratta da “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore” di Raymond Carver.
La sua sfida si trasforma presto in un incubo. In scena, tutto sembra crollare: incidenti, tensioni con il talentuoso ma imprevedibile Mike Shiner, interpretato da Edward Norton. Fuori dal palco, Riggan affronta il rapporto complicato con sua figlia Sam (Emma Stone), reduce da un passato difficile, e con la sua ex moglie Sylvia (Amy Ryan).
Ma il vero nemico è dentro di lui: una voce ossessiva, quella di Birdman, che lo spinge verso la follia e la disperazione. In un crescendo mozzafiato di allucinazioni, crisi esistenziali e scontri feroci, il film ci porta a una scena finale potente e ambigua. Un colpo di pistola in scena che cambierà per sempre il destino di Riggan. Il confine tra realtà e immaginazione si spezza. La domanda rimane: è rinascita o abbandono definitivo? La risposta, come ogni grande opera d’arte, è lasciata allo spettatore.
Birdman non è solo un film. È un’esperienza sensoriale totale. Un viaggio psicologico che ti spinge a riflettere su gloria, fallimento e identità. Il lavoro incredibile del direttore della fotografia Emmanuel Lubezki, capace di creare l’illusione di un unico interminabile piano sequenza, immerge lo spettatore in un flusso continuo senza respiro.
Il regista Alejandro González Iñárritu firma una delle opere più innovative e complesse del cinema moderno. Un manifesto sulla fragilità umana e sulla fame disperata di riconoscimento. Non è un caso che Birdman sia considerato, accanto a titoli come Il cigno nero e Inception, uno dei migliori esempi di narrazione che fonde realtà, allucinazione e meta-cinema. Inoltre, ha avuto un impatto enorme sul cinema contemporaneo, ispirando successi come 1917 di Sam Mendes. Per Michael Keaton, è stata una rinascita artistica clamorosa. Da attore “bloccato” nella figura del supereroe, è tornato a essere celebrato come uno dei migliori della sua generazione.
Se ami il grande cinema, quello che scuote l’anima e ti costringe a guardarti dentro, allora non puoi perdere Birdman. Accendi la TV, preparati a essere travolto. Perché opere così non si dimenticano.
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