Il film su Netflix che ti spezzerà il cuore come Queer di Guadagnino (ma ti farà anche sognare).
Se dopo Queer di Luca Guadagnino hai voglia di un altro viaggio emotivo tra desiderio, amicizia e identità, sappi che su Netflix esiste un film che ti saprà dare le stesse vibrazioni. Non è una copia, anzi: è una storia che si muove su coordinate diverse, più luminose e terrene, ma che arriva a toccare le stesse corde profonde. E si intitola Y tu mamá también. Messico, sole a picco, orizzonti senza fine. Julio e Tenoch sono due adolescenti stretti da un’amicizia totale, quella che solo a diciassette anni è possibile credere invincibile. Con le fidanzate lontane, l’estate sembra un contenitore vuoto da riempire di scherzi, sogni e corpi sudati.
Poi arriva Luisa. Spagnola, più grande, vulnerabile come chi ha troppo vissuto in silenzio. Con lei parte un viaggio verso Boca del Cielo, una baia forse immaginaria, sicuramente salvifica. Una fuga che diventa, chilometro dopo chilometro, una corsa sfrenata dentro sé stessi. Non è solo un road movie. Y tu mamá también è il racconto di come il desiderio può ribaltare la realtà. Perché tra i giochi e le risate, tra le confessioni bisbigliate e gli sguardi trattenuti, si fa strada qualcosa di più. Qualcosa di non detto, che è più vero di tutto il resto. Diego Luna e Gael García Bernal portano in scena con naturalezza una tensione omoerotica che non viene mai dichiarata, ma che esplode, dolente e inevitabile, in un momento di rottura. Il risultato è una scena che, come nel Queer di Guadagnino, squarcia il velo della convenzione per raccontare la verità più cruda e più tenera: a volte desideriamo chi meno ci aspettiamo, e non è mai semplice.
Alfonso Cuarón, che ha firmato regia e sceneggiatura insieme al fratello Carlos, costruisce un mondo vibrante. Il Messico di questa pellicola è reale, lontano dalle cartoline turistiche, fatto di contraddizioni, ingiustizie, bellezze mozzafiato e povertà cruda. Eppure non c’è mai giudizio, solo uno sguardo affettuoso e sincero. I paesaggi diventano specchio delle inquietudini dei protagonisti, proprio come nella Messico sospeso e allucinato di Queer. Il viaggio si conclude, come tutti i viaggi veri, lasciando dietro di sé macerie e nuove consapevolezze. Nessuno dei tre sarà più lo stesso. E tu, spettatore, neppure. Perché Y tu mamá también non è solo un film sull’estate, l’amore e l’amicizia. È un film sulla perdita, sullo strappo definitivo che ci separa per sempre dall’adolescenza.
Proprio come il film di Guadagnino, che racconta la solitudine e il desiderio disperato con toni più cupi e visionari, anche qui la sessualità è una forza dirompente che rivela fragilità, segreti, desideri mai pronunciati ad alta voce. Se hai amato Queer per la sua intensità emotiva, per la sua capacità di raccontare il desiderio come forza che disordina e trasforma, Y tu mamá también sarà la tua prossima tappa obbligata. Disponibile su Netflix, è il film che, tra risate amare, silenzi pieni di senso e corse senza meta, saprà ricordarti che crescere fa male. Ma è anche l’unico modo per imparare ad amare davvero.
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