Alessandro Preziosi non è solo l’affascinante Yanez accanto a Can Yaman in Sandokan. Il celebre attore napoletano torna dietro la macchina da presa con “Aspettando Re Lear”, un film-documentario che unisce teatro, arte contemporanea e cinema in un’esperienza unica. La pellicola debutta in prima assoluta al Cinema Farnese Arthouse di Roma, dal 5 al 7 maggio.
Il film è scritto da Preziosi insieme a Tommaso Mattei e vede la partecipazione straordinaria del maestro dell’arte povera Michelangelo Pistoletto. Un connubio inedito tra arte visiva e linguaggio teatrale che prende vita in luoghi iconici come il Teatro Goldoni, le Prigioni Nuove, il Palazzo Ducale e l’Arsenale di Venezia.
Un viaggio poetico che attraversa la bellezza struggente della laguna, sospeso tra realtà e rappresentazione, scena e sogno. Il protagonista assoluto sul palco è Nando Paone, amato volto di Mina Settembre, qui in una delle sue prove attoriali più drammatiche e potenti.
Accanto a lui, nel cast, troviamo anche Roberto Manzi, Valerio Ameli e Federica Fresco. Le musiche sono firmate da Giacomo Vezzani, che costruisce una colonna sonora intensa e immaginifica. Le note accompagnano le immagini come una vera drammaturgia sonora.
“Aspettando Re Lear” non è un semplice backstage. È un’opera che riflette sulle tematiche eterne del potere, della follia, della fragilità umana. Temi già centrali nel Re Lear di William Shakespeare, ma qui restituiti con uno sguardo contemporaneo e visivamente potente.
La proiezione inaugurale del 5 maggio alle ore 21 vedrà la presenza in sala di Alessandro Preziosi. Un’occasione imperdibile per ascoltare il regista e vivere un momento irripetibile. Le repliche saranno martedì 6 e mercoledì 7 maggio, alle ore 19, sempre al Cinema Farnese, in Piazza Campo de’ Fiori 56.
“Aspettando Re Lear” è molto più di un dietro le quinte. È un’opera visiva e filosofica che si interroga sul senso della scena oggi, tra rappresentazione e verità. Preziosi segue il suo Lear non con l’occhio del regista tradizionale, ma con quello dell’esploratore emotivo. Le riprese si muovono tra ambientazioni reali e simboliche. L’acqua di Venezia diventa metafora di instabilità, i palazzi storici riflettono l’eco della tragedia. Gli attori attraversano questi spazi come anime sospese, tra prove e confessioni esistenziali.
Preziosi lavora con il linguaggio del cinema per raccontare l’essenza del teatro. Le immagini non descrivono, evocano. Le parole non spiegano, suggeriscono. Un esperimento artistico che coinvolge tutti i sensi e invita lo spettatore a un’immersione profonda. Il confronto con Michelangelo Pistoletto arricchisce ulteriormente l’esperienza. Le sue installazioni, la sua filosofia sull’arte come specchio della società, si intrecciano con le battute di Lear, creando un’inedita armonia tra arte plastica e parola scenica.
Questo progetto si distingue nel panorama italiano per coraggio e autenticità. Non cerca facili consensi, ma apre una riflessione sulla responsabilità dell’artista, sulla memoria e sulla trasformazione interiore. Per chi ama il teatro, per chi segue la carriera di Alessandro Preziosi, per chi ha ammirato Nando Paone in ruoli comici e ora lo riscopre tragico: “Aspettando Re Lear” è un evento da non perdere.
Un’occasione unica, per tre giorni soltanto, per assistere a un’opera che è al tempo stesso documento, sogno e manifesto artistico. In un mondo che corre, fermarsi a riflettere con Shakespeare e Preziosi è un lusso necessario.
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