Dustin Hoffman e quel ruolo che cambiò tutto: il film che lo trasformò in leggenda.
C’è un momento preciso in cui Dustin Hoffman smette di essere solo un attore e diventa il volto di una generazione smarrita. Succede nel 1967, quando Mike Nichols gli affida il ruolo di Benjamin Braddock ne Il laureato (The Graduate, disponibile ora su Prime Video). Un ragazzo qualunque, dall’aspetto ordinario e lo sguardo perennemente spaesato, che diventa in pochi fotogrammi un’icona del cinema americano. Hoffman, allora poco più che sconosciuto, entra in scena con una timidezza spiazzante, diversa da quella dei protagonisti patinati dell’epoca. Non è bello, non è sicuro di sé, non è nemmeno l’eroe tradizionale. È solo un ventunenne appena laureato, che torna nella villa dei genitori senza alcuna idea di cosa fare della sua vita. Un disagio che si percepisce in ogni espressione, ogni esitazione, ogni silenzio.

Ed è proprio questa autenticità, questa disarmante fragilità, a fare di Hoffman un gigante. Il laureato racconta un’intera generazione in crisi, quella degli anni ’60, ma lo fa con un’ironia sottile e una malinconia elegante. Benjamin viene sedotto da Mrs. Robinson, donna adulta, cinica, brillante, che lo trascina in una relazione clandestina. Ma il vero cortocircuito arriva quando lui si innamora della figlia di lei, Elaine, innescando una spirale di conflitti emotivi, ipocrisie borghesi e desideri repressi. La regia di Mike Nichols è rivoluzionaria: primi piani insistiti, tagli improvvisi, giochi di riflessi e colonne sonore che raccontano più delle parole. E la scelta di Dustin Hoffman, agli antipodi rispetto agli attori hollywoodiani dell’epoca, si rivela il colpo di genio. L’attore restituisce un Benjamin tenero e alienato, goffo e profondo, in cui il pubblico può riconoscere ansie reali e paure quotidiane.
L’inizio di tutto per Dustin Hoffman: un film che non può non essere visto
La performance di Hoffman non passa inosservata. Il film incassa cifre record, riceve sette nomination agli Oscar e fa incetta di premi internazionali. Ma soprattutto, lancia il protagonista in una carriera che lo porterà a ruoli leggendari in Rain Man, Tootsie, Kramer contro Kramer e Papillon. Eppure, per molti, resterà sempre quel ragazzo sull’autobus, con gli occhi pieni di domande e le risposte che ancora non arrivano. Oggi, rivedere Il laureato su Prime Video è più che un esercizio nostalgico: è un viaggio nella mente di un giovane che non sa dove andare, ma sente che deve andare via. È anche un’occasione per riscoprire quanto potente possa essere la semplicità, quando la recitazione si fa corpo, respiro, verità.
Una fuga, un’icona, un attore eterno: il finale del film, con Benjamin ed Elaine che scappano insieme dopo aver infranto ogni regola, è uno dei più celebri della storia del cinema. Ma è quel sorriso che svanisce lentamente sul volto di Hoffman, quella consapevolezza che forse nulla sarà come immaginato, a restare impresso nella memoria collettiva. Non è un caso se, ancora oggi, quel ruolo viene citato come uno dei più importanti del Novecento. Non solo perché ha segnato la nascita di una star. Ma perché ha mostrato quanto potente possa essere il cinema quando racconta, senza filtri, la verità dei sentimenti.
