Stasera in tv su Rai 3, alle 21:25, arriva un dramma italiano che toglie il fiato. Si intitola L’ombra del giorno e ha il volto intenso di Riccardo Scamarcio e la delicatezza magnetica di Benedetta Porcaroli.
Il film è ambientato nel 1938, ad Ascoli Piceno, in un’Italia sull’orlo del precipizio. L’atmosfera è sospesa. La guerra incombe. Il cuore batte forte e ha paura.Luciano, interpretato da uno straordinario Scamarcio, è un reduce della Grande Guerra. Gestisce un elegante ristorante affacciato sulla splendida Piazza del Popolo. L’uomo è segnato dentro e fuori. Vive seguendo la disciplina del regime, illudendosi che l’ordine basti a mettere pace nelle sue ferite.
Ma l’equilibrio crolla quando entra in scena Anna, una giovane donna romana in cerca di lavoro. A vestirne il tormento è Benedetta Porcaroli, qui in una delle sue interpretazioni più mature e complesse. Anna porta con sé un segreto. Non si chiama davvero così. È ebrea, e il suo vero nome è Ester. In un’Italia che alza muri contro chi è “diverso”, il suo amore per Luciano è una sfida al destino. Tra i tavolini del Caffè Meletti, i due si innamorano. Ma è un amore impossibile. Un amore che brucia e che consuma. Un amore che la storia vuole cancellare.
Il film è diretto da Giuseppe Piccioni, regista ascolano che ha raccontato con amore e precisione la sua città. La macchina da presa si muove tra i portici e i riflessi dorati del centro storico, restituendo un’Italia che si fa memoria e poesia. Oltre a Scamarcio e Porcaroli, il cast include Waël Sersoub nel ruolo di Emile, Lino Musella come Osvaldo, Valeria Bilello, Sandra Ceccarelli, Antonio Salines e Costantino Seghi. Salines, scomparso prima dell’uscita, riceve una dedica speciale nei titoli di coda.
L’ombra del giorno ha ottenuto 3 candidature ai Nastri d’Argento e una vittoria in festival minori. Non ha vinto i David di Donatello, ma la sua qualità è indiscutibile. Il film è stato prodotto anche da Scamarcio, con la sua casa di produzione Lebowski. Un progetto sentito, personale, urgente.
Questa pellicola non è solo una storia d’amore. È una riflessione sul fascismo, sulle leggi razziali, sul silenzio e sulla scelta. Luciano deve decidere se restare fedele a un’ideologia o ascoltare la voce del cuore. Il racconto è ambientato in un luogo reale e simbolico: il Caffè Meletti, già visto in film storici come I delfini di Maselli. La provincia diventa il cuore della nazione. Le scelte intime diventano riflesso della storia collettiva.
Critici e studiosi hanno accostato L’ombra del giorno a Il giardino dei Finzi Contini di De Sica e a Una giornata particolare di Scola. I richiami al cinema di Pupi Avati e alle atmosfere di Bellocchio non sono casuali. Ma il film ha una voce tutta sua. Silenziosa, struggente, inconfondibile. Piccioni ci invita a ricordare. A non chiudere gli occhi. A sentire ancora una volta le ombre che si allungano sul nostro passato. Come ha scritto un critico: “L’ombra del giorno è un film che i nostri giovani dovrebbero vedere. Ma, forse, tutti noi.” Nel centenario della nascita del fascismo, questo film è più che attuale. È necessario. Stasera in tv, alle 21:25, lasciati travolgere. Ma attento: questo film – come altri – ti strappa via anche le lacrime.
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