Un film sorprendente da (ri)scoprire su Netflix, con Luca Zingaretti in un ruolo inedito (e ben diverso da Montalbano) che affronta potere, famiglia e meritocrazia con ironia graffiante.
In un momento in cui Netflix punta su contenuti italiani di qualità, spicca una pellicola che, pur essendo uscita nel 2019, oggi vive una nuova vita grazie allo streaming: Tuttapposto. Questa commedia intelligente e corrosiva affronta uno dei temi più scottanti dell’Italia contemporanea: il nepotismo nel sistema universitario. E lo fa con una combinazione perfetta di satira pungente, ironia tagliente e una narrazione capace di coinvolgere ogni generazione.
Il film segna l’esordio da protagonista sul grande schermo del comico e autore Roberto Lipari, noto per la sua verve brillante e il talento nell’osservazione sociale. Accanto a lui troviamo un Luca Zingaretti in un ruolo sorprendente: interpreta il rettore Ruggero Lipari, simbolo dell’autoritarismo accademico e padre del protagonista. Proprio mentre Zingaretti trionfa nei cinema italiani con La casa degli sguardi, il suo debutto alla regia, su Netflix possiamo ammirarlo in una veste del tutto diversa, ma altrettanto intensa. Il suo personaggio è l’emblema di una cultura radicata nel privilegio e nella conservazione del potere.
Nel cast troviamo anche una straordinaria Monica Guerritore nei panni della Ministra dell’Istruzione, che con la sua eleganza scenica dona profondità e autorevolezza al racconto. La sua interpretazione, insieme a quella di Zingaretti, crea un perfetto contrappunto alla leggerezza di Lipari. La storia ruota attorno a Roberto, figlio del rettore, che – inizialmente beneficiario del sistema corrotto – decide di ribellarsi grazie all’incontro con Irina (interpretata da Viktoriya Pisotska), una studentessa Erasmus che porta una ventata d’aria nuova.
L’idea centrale – un’app chiamata “Tuttapposto” che consente agli studenti di valutare in modo anonimo i docenti – genera un effetto domino nel mondo accademico. Un concetto innovativo che non solo intrattiene, ma solleva riflessioni profonde sull’etica, la meritocrazia e il ruolo della tecnologia nel cambiamento sociale. Ecco perché il film, anche senza premi ufficiali come David di Donatello o Nastri d’Argento, viene oggi considerato una piccola perla del cinema sociale italiano.
Girato tra Catania e Acireale, Tuttapposto cattura l’essenza del Sud Italia e riflette la realtà di molti atenei del nostro Paese. La sceneggiatura, scritta a più mani da Lipari, Ignazio Rosato, Paolo Pintacuda e Gianni Costantino (che firma anche la regia), riesce a fondere il linguaggio pop con contenuti di forte impatto. Il risultato è un’opera che strizza l’occhio ai grandi titoli satirici italiani – come La scuola o Il portaborse – ma con un ritmo narrativo moderno e adatto al pubblico di oggi.
Netflix, in questo senso, ha il merito di recuperare e rilanciare film che, pur non avendo avuto un enorme successo al botteghino, hanno lasciato un segno indelebile nel panorama culturale. Oggi, grazie alla piattaforma, Tuttapposto può essere riscoperto e apprezzato da un pubblico più vasto, che potrà coglierne tutte le sfumature. Luca Zingaretti, con il suo volto intenso e la recitazione sempre misurata, mostra ancora una volta la sua straordinaria versatilità. Monica Guerritore conferma il suo status di grande interprete della scena italiana. E Roberto Lipari si afferma come una voce nuova, capace di coniugare leggerezza e impegno civile.
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