Francesco Zini racconta l’esperienza da Famiglia Rana, il ristorante stellato di Giovanni Rana ad Oppeano in Veneto. Ecco cosa ha ordinato e lo scontrino finale.
Giovanni Rana, il re indiscusso della pasta fresca, ha saputo trasformare il suo cognome in un brand che va ben oltre gli scaffali del supermercato. Oggi il nome Giovanni Rana si lega anche all’alta ristorazione grazie a Famiglia Rana, l’elegante ristorante stellato in Veneto che porta la firma del figlio, Gian Luca Rana. A raccontare la sua esperienza è Francesco Zini, noto content creator con un debole per il fine dining, che ha deciso di cenare in compagnia di un amico proprio nel locale insignito di una stella Michelin.
Il ristorante Famiglia Rana non è una semplice celebrazione del nome di famiglia, ma un progetto culinario ambizioso. Nato nel cuore del Veneto, questo locale riesce a fondere tradizione e sperimentazione con una cura maniacale per il dettaglio. Lo dimostra il menu degustazione scelto da Zini, che ha documentato tutto in un video virale. La serata è cominciata con una serie di amuse bouche: cannolo di polpo, waffle alle alghe fermentate, ostrica, cracker soffiato e mandorla salata. Sapori di mare ben bilanciati, leggeri e creativi.
Il secondo amuse bouche ha sorpreso tutti con una meringa di rapa rossa e anguilla, mentre l’antipasto “Cozza alla romantica” ha rappresentato il primo vero “colpo di scena”: una cozza blu della Nuova Zelanda accompagnata da acqua di pomodoro fermentato, emulsione di clorofilla e origano. Il piatto ha colpito per l’equilibrio tra acidità e grassezza, con un chiaro intento gastronomico.
Tra i piatti principali, spiccano il finto nigiri di risone con ventresca di tonno, crema di rafano e shiso verde, e una degustazione a base di capasanta con agrumi e acqua di prosciutto: sapori intensi ma mai invasivi. Zini ha assaggiato anche il gambero carabineros accompagnato dalla sua spuma e dalla pasta di peperoncino.
Non è mancata la sperimentazione estrema: gelato ai ricci di mare e testa di carabineros, un gusto “forte” e non per tutti i palati. Il piatto più sorprendente? Il piccione frullato a 120 giorni con salsa di cioccolato e grappa. Un abbinamento audace, ma coerente con l’intero percorso gustativo. Ad accompagnare il pasto, una selezione di pani, grissini, burro e olio d’oliva di alta qualità.
La seconda parte del apsto ha lasciato spazio al pesce: triglia, rognone e pompelmo si sono rivelati protagonisti di un piatto dove acidità e consistenza convivono perfettamente. Infine, tre dessert hanno chiuso l’esperienza in bellezza: sedano, jasmine e Chartreuse per chi ama l’equilibrio aromatico, mandarino, pistacchio e polline per chi cerca la freschezza, e cioccolato, nocciola e tartufo per un finale ricco e goloso. Il tutto, completato da una selezione di cioccolatini e lievitati preparati in casa.
L’intera esperienza gastronomica è costata 135 euro a persona, una cifra che, in contesti stellati, appare persino moderata. Considerando la qualità delle materie prime, la ricerca dietro ogni piatto e l’ambiente raffinato del locale, anche Francesco Zini ha ammesso: “Ci tornerei, ma per provare i piatti classici del menu alla carta”. Lo scontrino finale, condiviso nel suo video, ha alimentato la curiosità di molti fan che hanno commentato in massa sotto il post.
Lo scontrino da 135 euro comprendeva tutto: antipasti, primi, secondi, dessert, amuse bouche, pani, e perfino coccole finali. Non è una cena da tutti i giorni, certo, ma nemmeno un’esperienza inaccessibile. In un periodo in cui l’alta ristorazione viene spesso criticata per i prezzi proibitivi, Famiglia Rana si dimostra un progetto onesto, trasparente, e soprattutto emozionante dal punto di vista gastronomico.
Giovanni Rana, ormai simbolo della cucina italiana nel mondo, ha saputo portare la sua filosofia anche nella ristorazione d’élite. Famiglia Rana è il risultato di una visione imprenditoriale forte e di una tradizione familiare che guarda al futuro. Il locale riflette il desiderio di andare oltre il semplice piatto di pasta, elevandolo a esperienza multisensoriale. Anche Stella Michielin, la stella Michelin tanto ambita, ha certificato la qualità del progetto.
Chi conosce Giovanni Rana solo per la sua pasta fresca, dovrebbe assolutamente scoprire questa nuova dimensione. Lo scontrino? Giusto. L’esperienza? Memorabile. Il nome? Sempre più stellato.
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