Stasera in tv, per la prima volta in assoluto, va in onda un capolavoro tutto italiano candidato anche agli Oscar: ha vinto ben 7 David di Donatello e non solo. Premi anche al Festival di Venezia e ai Nastri d’Argento.
Un film che lascia il segno, che colpisce al cuore e costringe a riflettere. Stasera, per la prima volta in assoluto, Io Capitano va in onda in prima tv su Rai 1, in prima serata, alle ore 21.30. Un appuntamento imperdibile con una delle pellicole italiane più acclamate degli ultimi anni, firmata da Matteo Garrone. Il regista, già noto per Gomorra e Dogman, torna con una storia intensa e potente, capace di raccontare l’attualità con uno sguardo nuovo e profondamente umano.
Io Capitano è molto più di un film: è un viaggio, un’esperienza visiva ed emotiva che ci trascina dentro una realtà spesso ignorata, quella dei migranti che cercano di raggiungere l’Europa non per disperazione, ma per speranza. I protagonisti sono Seydou e Moussa, due sedicenni senegalesi che lasciano Dakar con un sogno nel cuore. Vogliono costruirsi un futuro migliore. In particolare Seydou, con la passione per la musica e il sogno di diventare una star, è pronto a tutto pur di inseguire la sua aspirazione.

Stasera in tv il film capolavoro di Matteo Garrone: candidato anche agli Oscar
Nel corso del film i telespettatori vedranno che i due giovani si ritroveranno in un viaggio che certamente non immaginavano. È un’odissea contemporanea fatta di ostacoli, orrori e scelte estreme. Il film si concentra sul punto di vista di Seydou, che parte di nascosto contro il volere della madre. La sua determinazione lo spinge oltre ogni limite, ma il prezzo da pagare è altissimo. La traversata del deserto del Sahara si trasforma presto in un incubo. Fame, sete, violenza. Il deserto diventa un cimitero di sogni infranti. Arrivati in Libia, le cose peggiorano. Seydou viene imprigionato, torturato, venduto come manodopera per lavorare come muratore in condizioni disumane. Ma nonostante tutto, non si arrende.
Quando arriva il momento di attraversare il mare, accetta di guidare un peschereccio stracolmo di persone in cerca di salvezza. Una responsabilità enorme sulle spalle di un ragazzo che, fino a poco tempo prima, pensava solo alla musica e agli amici. La scena madre del film è da brividi. Seydou, in mezzo al mare in tempesta, vicino alle coste italiane, senza strumenti e senza una rotta sicura, viene avvistato da un elicottero della guardia costiera. In quel momento, tra paura e speranza, grida con tutte le sue forze: “Io, capitano!”. È il grido di chi si è fatto carico della vita degli altri, di chi ha affrontato l’inferno per un sogno.
Perché vale la pena vederlo
Garrone, con la sua regia asciutta e coinvolgente, evita ogni retorica. Non c’è pietismo, ma solo uno sguardo autentico e rispettoso verso chi vive questo tipo di esperienza. La macchina da presa non osserva dall’alto, ma accompagna i protagonisti passo dopo passo, immergendoci nella loro realtà. Il risultato è devastante. Perché Io Capitano non racconta una storia isolata, ma una storia vera, che potrebbe essere quella di tanti.
Il film ha conquistato pubblico e critica, ricevendo numerosi riconoscimenti: ha vinto 7 David di Donatello, tra cui miglior regia e miglior produttore, 2 premi al Festival di Venezia, 4 Nastri d’Argento e, soprattutto, ha ottenuto una nomination agli Oscar 2024 come Miglior film internazionale, portando il cinema italiano sul tetto del mondo. Guardare Io Capitano stasera su Rai 1 non significa solo vedere un bel film. Significa aprire gli occhi, accogliere un punto di vista nuovo e necessario, lasciarsi travolgere da una storia che, seppur raccontata con la potenza del cinema, è più reale che mai. Perché Seydou, Moussa, i loro sogni, le loro paure, le loro speranze esistono davvero e come tali, meritano di essere ascoltati.
