Un film incantato di Tim Burton che (forse) non hai mai visto: ora è su Netflix.
Tra le pieghe del tempo e le nebbie dell’immaginazione, Tim Burton ha nascosto una delle sue creazioni più affascinanti e misteriose. Non parliamo di Jack Skeletron o di Edward con le forbici al posto delle mani. Stavolta l’invito è per chi ama perdersi in mondi sospesi, dove il diverso diventa meraviglia. Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali è uno di quei film che sembrano usciti da un libro dimenticato in soffitta, e che oggi torna a brillare, silenziosamente, nel catalogo di Netflix.
Il protagonista è Jacob, un ragazzo come tanti, con una vita ordinaria, finché le storie del nonno — strane, incredibili, quasi impossibili — iniziano a rivelarsi reali. Storie di bambini capaci di levitare, diventare invisibili o controllare il fuoco con un soffio. Storie ambientate in una casa nascosta su un’isola del Galles, guidate da una donna elegantissima, Miss Peregrine, capace di trasformarsi in falco e di piegare il tempo. Quando Jacob raggiunge quell’isola e trova le rovine dell’orfanotrofio, sembra troppo tardi. Ma nulla è come sembra: un passaggio segreto lo porta nel 1943, in un eterno 3 settembre che si ripete in un ciclo perfetto, creato per proteggere i ragazzi “speciali” da creature oscure chiamate Vacui. È qui che comincia la vera avventura.
La narrazione si muove come un orologio antico: scricchiolante, poetico, mai lineare. L’estetica è un’esplosione di gotico, surreale, fiabesco — quel “Burton touch” che fonde il tenero al macabro, la luce all’ombra. Ogni bambino ha un potere fuori dall’ordinario, ma anche una fragilità profonda. Ed è proprio lì che il film conquista, nel dare spazio alla diversità come forza, alla stranezza come bellezza. Emma, la ragazza che fluttua nei cieli trattenuta da pesanti scarponi. Millard, invisibile ma onnipresente. Olive, che con un tocco fa divampare fiamme. E Jacob, che scopre di vedere ciò che gli altri non possono — i Vacui, mostri affamati di anime speciali.
Dietro questa storia, tratta dal romanzo di Ransom Riggs, si muove anche una riflessione sottile sul tempo, sul dolore della perdita e sull’accettazione di ciò che ci rende unici. Uscito nel 2016, Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali ha avuto un buon riscontro al botteghino, ma è rimasto in ombra rispetto ai grandi classici del regista. Le recensioni furono contrastanti: molti elogiarono l’atmosfera visiva e l’inventiva narrativa, altri criticarono il ritmo e la profondità dei personaggi. Forse è proprio questo mix che lo ha reso una chicca nascosta , riservata a chi ama il lato più onirico e malinconico del cinema burtoniano. Negli ultimi anni, grazie alla sua disponibilità su Netflix , il film sta vivendo una seconda vita. Ed è facile capire perché: in un’epoca in cui tutto corre veloce, questo racconto bellezza invita a rallentare, ad ascoltare, ad accettare che c’è nell’essere fuori dal comune. Una visione consigliata a chi ama le storie che sembrano uscire da una lanterna magica, a chi ha ancora voglia di credere nei mondi nascosti dietro le porte chiuse, ea chi sa che anche il tempo, se lo si guarda da un’altra prospettiva, può essere un rifugio.
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