Lucio Corsi sorprende tutti: all’Eurovision 2025 porterà “Volevo essere un duro” dopo la clamorosa rinuncia di Olly a rappresentare l’Italia. Ma cosa proporrà sul palco?
Lucio Corsi non è nuovo alle sorprese. Dopo aver conquistato il secondo posto al Festival di Sanremo 2025 con Volevo essere un duro, oggi è ufficialmente il rappresentante italiano all’Eurovision Song Contest, che quest’anno si svolgerà a Basilea. Un passaggio storico, dovuto alla rinuncia inaspettata di Olly, vincitore del Festival con Balorda Nostalgia, che ha deciso di non partecipare all’evento europeo. La notizia ha scatenato un’ondata di commenti sui social e un rinnovato interesse per la figura artistica di Corsi.
La canzone Volevo essere un duro non è solo il brano sanremese, ma anche il titolo del nuovo album dell’artista toscano, pubblicato proprio oggi. Il disco, che raccoglie l’essenza più autentica del cantautore, si muove tra folk, glam rock e atmosfere surreali. Un progetto che mostra un Lucio Corsi maturo, coerente con la sua poetica visiva e musicale. La sua partecipazione all’Eurovision 2025 rappresenta non solo un’opportunità, ma un’occasione per mostrare al mondo quella che lui stesso definisce l’essenza della canzone, così com’è stata pensata fin dall’inizio.
Corsi ha spiegato che l’Eurovision è sempre stata una delle opzioni considerate dal suo team, e che si erano comunque preparati nel caso si fosse presentata l’occasione. Con la rinuncia di Olly, ogni dubbio è svanito. “Sicuramente porto con me Tommaso”, ha dichiarato, riferendosi al compagno di band e chitarrista Tommaso Ottomano, aggiungendo che l’idea è restare fedeli alla versione vista a Sanremo, evitando orpelli e scenografie troppo elaborate.
Il legame con Sanremo resta fortissimo, perché proprio su quel palco Lucio Corsi ha trovato una nuova consacrazione. Il brano Volevo essere un duro ha colpito pubblico e critica per la sua narrazione intima e potente, unendo testo e arrangiamento in modo coerente e coinvolgente. Dopo la vittoria simbolica sul palco dell’Ariston, ora si apre un nuovo capitolo: quello europeo. La sua partecipazione al contest è anche un segnale preciso di come la musica italiana stia cercando nuove vie per esprimersi, senza rincorrere solo l’effetto spettacolare.
Il caso Topo Gigio ha acceso ulteriormente i riflettori sul cantautore. Solo qualche giorno fa, si vociferava che avrebbe voluto portare la celebre mascotte italiana sul palco di Eurovision, ma oggi l’artista sembrerebbe aver smentito tutto, sorprendendo di fatto il pubblico. Senza negare completamente l’idea, ha lasciato intendere che la priorità resta la musica. Niente pupazzi, quindi, ma strumenti veri e un approccio minimale. La stessa linea scelta a Sanremo, con la band in evidenza e un focus totale sulla performance musicale.
La canzone Volevo essere un duro è un manifesto della nuova identità artistica di Lucio Corsi. Un brano che mescola sincerità e ironia, con un sound riconoscibile fin dalle prime note. Il testo racconta il desiderio di apparire forti, mentre dentro si resta vulnerabili. Una tematica che colpisce nel segno e che, proprio per questo, può funzionare benissimo anche sul palco dell’Eurovision. Dove spesso la forza sta nella verità delle emozioni, più che negli effetti speciali.
Corsi ha dichiarato che cosa porterà sul palco: la semplicità. Una scelta inaspettata, un concetto che diventa rivoluzionario in un contesto come l’Eurovision, noto per le sue esibizioni spettacolari e fuori dagli schemi. Ma è proprio in questa scelta che emerge tutta la coerenza dell’artista: restare se stesso, anche davanti a milioni di telespettatori. Lo spettacolo, ha spiegato, verrà impostato con cura, ma la direzione è chiara: concentrare tutto sulla musica e sugli strumenti.
Con il disco Volevo essere un duro, uscito a ridosso dell’annuncio Eurovision, Lucio Corsi lancia un messaggio preciso: non intende cambiare per piacere a tutti. L’album è un viaggio nel suo mondo, fatto di personaggi immaginari, sogni lisergici e momenti di rara bellezza acustica. Ogni brano è un piccolo universo e l’Eurovision sarà la vetrina ideale per mostrare al pubblico internazionale la ricchezza di questo progetto.
Le aspettative sono alte. Dopo l’exploit sanremese, l’Italia si affida a un artista diverso, che punta più sull’identità che sulla performance visiva. Un cambio di rotta rispetto agli ultimi anni, in cui il palco dell’Eurovision era stato dominato da band rock come i Maneskin o performance iper-coreografate come quella di Angelina Mango. Lucio Corsi potrebbe riportare l’attenzione sulle parole, sulla melodia, sulla presenza autentica. E in questo potrebbe davvero sorprendere.
Intanto, tra i fan circolano già immagini, bozze di scalette e ipotesi su cosa potrà accadere durante la sua esibizione a Basilea. Ma una cosa sembra quasi certa: Topo Gigio resterà a casa. Un piccolo caso mediatico, probabilmente nato da qualche dichiarazione ironica dell’artista, che ha poi preferito chiarire.
Lucio Corsi ha saputo gestire l’attenzione mediatica con eleganza e determinazione. La sua capacità di raccontarsi, senza rinunciare alla poesia, è ciò che lo rende unico. L’Eurovision 2025 sarà una tappa importante non solo per la sua carriera, ma per tutta la musica italiana. Un’occasione per mostrare che anche la semplicità, quando è autentica, può lasciare il segno.
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