Il Gattopardo su Netflix e L’Amica Geniale in Rai condividono più di quanto sembri: due epoche diverse, ma lo stesso archetipo maschile che segna il destino delle protagoniste.
Negli ultimi anni, L’Amica Geniale ha conquistato il pubblico con la sua narrazione intensa e realistica. La fiction Rai, tratta dai romanzi di Elena Ferrante, ha mostrato l’ascesa e il tormento di Elena e Lila (Alba Rohrwacher e Irene Maiorino nell’ultima stagione), immerse in un mondo che non concede nulla alle donne. Ma se guardiamo al presente, un’altra grande storia italiana sta riportando in auge un tema simile: Il Gattopardo, nella sua nuova versione Netflix.
La serie Netflix con Kim Rossi Stuart, Saul Nanni, Deva Cassel e Benedetta Porcaroli, ripropone il celebre romanzo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa in una chiave moderna e visivamente spettacolare. Al centro della narrazione, ancora una volta, c’è il giovane e ambizioso Tancredi Falconeri, questa volta interpretato da Saul Nanni. Il suo personaggio si muove tra ideali e compromessi, proprio come accade in L’Amica Geniale con il controverso Nino Sarratore, che nella stagione finale della fiction Rai è interpretato da Fabrizio Gifuni.
Nonostante siano ambientati in epoche diverse, il personaggio maschile opportunista e seducente è centrale in entrambe le storie. Tancredi si muove con disinvoltura tra politica e società, mentre Nino cambia pelle pur di ottenere ciò che desidera. Entrambi incarnano una figura di falsa speranza per le protagoniste, che vedono in loro la possibilità di emancipazione, salvo poi scontrarsi con la dura realtà.
Il paragone tra Il Gattopardo e L’Amica Geniale diventa ancora più evidente analizzando il ruolo che Tancredi e Nino assumono nelle rispettive trame. Entrambi rappresentano l’illusione del cambiamento, ma alla fine si rivelano profondamente legati al sistema da cui sembravano volersi affrancare.
Nella serie Netflix, Tancredi è interpretato da Saul Nanni, che dà al personaggio un’aura ancora più seducente e ambigua rispetto alla versione cinematografica di Alain Delon. Il suo trasformismo è la chiave del suo successo, proprio come accade con Nino Sarratore, che nella stagione finale di L’Amica Geniale trova in Fabrizio Gifuni un interprete perfetto per rappresentarne il cinismo e l’opportunismo.
Entrambi si nutrono dell’ammirazione delle protagoniste, sfruttando il loro desiderio di un futuro migliore. Angelica, in Il Gattopardo, ed Elena, in L’Amica Geniale, vedono in loro uomini diversi dagli altri, capaci di sfidare le convenzioni sociali. Ma mentre le donne sognano un amore capace di spezzare le catene del passato, Tancredi e Nino seguono solo le proprie ambizioni.
In questo gioco di specchi tra passato e presente, Il Gattopardo e L’Amica Geniale dimostrano come certi archetipi maschili siano intramontabili nella cultura italiana. La figura dell’uomo affascinante e sfuggente continua a esercitare un potere ipnotico sulle protagoniste, lasciando dietro di sé una scia di disillusione. Una riflessione che rende queste due storie ancora più attuali e universali.
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