MasterChef 2025, trionfa Anna ma non tutti sono d’accordo: il sentiment social.
Dopo il successo di Eleonora Riso, anche quest’anno una donna ha conquistato il gradino più alto del podio nella cucina più temuta d’Italia. Yi Lan Anna Zhang ha vinto tutto: 100.000 euro in gettoni d’oro, un corso all’ALMA e la pubblicazione del suo primo libro, Pentole e zodiaco, in uscita l’11 marzo. Nata 32 anni fa da genitori cinesi, cresciuta in Veneto e poi trasferitasi a Milano per lavorare nella moda, Anna ha capito che il suo destino non erano passerelle e boutique, ma fuochi e fornelli. Oggi vive a Venezia, lavora come consulente gastronomica e sogna di aprire un ristorante green per conquistare una Stella Verde.
La strada verso la vittoria non è stata facile. Ha dovuto battere tre avversari tosti: Jacopo Carnevali (Jack), 26 anni, content creator con l’ambizione di diventare private chef, Simone Grazioso, 36 anni, cuoco dal gusto moderno con influenze fusion, e Mary Cuzzupè, 30 anni, esperta di risorse umane con il sogno di una cucina tra Nord e Sud. Il primo scoglio? Una Mystery Box con piccione e cedro, sotto lo sguardo dello chef Mauro Colagreco, 3 stelle Michelin. Proprio questa prova a seguito del verdetto finale, ha scatenato un vero e proprio putiferio social.
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MasterChef Italia: Anna e il piccione crudo, meritava davvero la vittoria?
Il pubblico che segue ogni anno, in maniera attenta e anche severa la trasmissione, non accetta questo tipo di sbavatura. La carne cruda nella storia di MasterChef Italia, ha sempre significato siparietti urlanti ed eliminazioni senza pietà: non si comprende allora come i tre giudici, abbiano premiato una concorrente che nella prova cruciale, abbia servito un piccione con la parte interna quasi totalmente non cotta. C’è chi parla di copione già scritto, chi semplicemente non tollera che una promessa nel mondo della cucina, destinata a grandi cose fuori dalla trasmissione, possa commettere uno scivolone del genere.

La verità è che Anna ha dimostrato di essere una concorrente con un talento fuori dal normale. Il suo antipasto L’albero della vita ha lasciato i giudici a bocca aperta: lo hanno definito una portata da ristorante stellato. Non è stato però un episodio isolato: durante tutta la durata del percorso, la giovane si è distinta per un approccio convincente, e una cucina che mescola alla perfezione le sue origini e influenze, sempre nuove e in evoluzione. La questione piccione crudo, è stata purtroppo dettata da una serie di tempistiche gestite male. Non è la fine del mondo e capita anche ai migliori chef di avere delle problematiche di questo tipo, soprattutto all’inizio della loro carriera e non per forza in un contesto televisivo, con la pressione di telecamere e dinamiche da rispettare.
