Belcanto su Rai 1: una scelta da parte della regia per la serie di Carmine Elia lascia l’amaro in bocca. Ecco di cosa si tratta.
Belcanto, la nuova serie evento di Rai 1, ha portato ieri sullo schermo un’avvincente storia di riscatto ambientata nell’Italia di metà Ottocento. La fiction, diretta da Carmine Elia, si compone di otto episodi suddivisi in quattro serate, in onda ogni lunedì fino al 17 marzo. Al centro della trama troviamo Maria (Vittoria Puccini), una donna in fuga da Napoli con le sue due figlie, Antonia (Caterina Ferioli) e Carolina (Adriana Savarese), per sfuggire al marito violento Iginio (Antonio Gerardi). Le tre donne si dirigono verso Milano, sperando di trovare una nuova vita nel mondo dell’opera lirica.
Maria, che nasconde un segreto inconfessabile, ripone tutte le sue speranze nella talentuosa Antonia. Tuttavia, è la ribelle Carolina a rivelare un carisma inaspettato, mettendo in discussione le certezze della madre. Le protagoniste si troveranno ad affrontare le insidie del teatro lirico ottocentesco, un ambiente tanto affascinante quanto spietato6. Il cast stellare include anche Carmine Recano nel ruolo di Domenico, un uomo affascinante che offre ospitalità alle tre donne. Giacomo Giorgio interpreta Enrico, un giovane scrittore rivoluzionario che si avvicina a Carolina. Andrea Bosca veste i panni di Giacomo Lotti, un famoso tenore del Teatro alla Scala. Una storia ricca e molto avvincente: ci sono però delle critiche social che si scagliano su di un aspetto in particolare.
Belcanto non si limita a raccontare il mondo dell’opera, ma esplora anche il ruolo della donna nel XIX secolo, trasformando il canto in uno strumento di emancipazione e affermazione dell’identità femminile. La serie promette di essere un viaggio emozionante tra musica, passioni e lotte per la libertà, offrendo uno sguardo affascinante sulla tradizione lirica italiana e sulle trasformazioni sociali dell’epoca. Come spesso capita però, ci sono commenti diversi sui social, che spaziano dai puri apprezzamenti a critiche, talvolta anche molto spietate. La cosa che più lascia l’amaro in bocca per questa fiction? L’uso del playback.
Questi sono solamente alcuni dei commenti racimolati sui social, dove gli spettatori non si capacitano di questo fatto: una serie che prevalentemente parla della lirica e di come si è evoluta e sviluppata nel corso di quegli anni d’oro per la disciplina, non può presentare questa scelta stilistica da parte della regia. Sarebbe stato forse più consono optare per attori che sapessero anche cantare, in modo da rendere il tutto ancora più realistico e scenografico. C’è naturalmente da dire che, insieme a una serie di commenti poco entusiasti, ce ne sono stati anche molti altri positivi nei confronti del titolo: vedremo come si svilupperanno le cose da qui alle prossime puntate.
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