Corri su RaiPlay per recuperare una visione degna di nota con il magnetico Robert Pattinson.
Robert Pattinson in Bel Ami si allontana anni luce dal tormentato e romantico Edward Cullen di Twilight. Dimenticate gli sguardi languidi e la passione immortale: in questo adattamento del romanzo di Guy de Maupassant, l’attore britannico veste i panni di Georges Duroy, un uomo affascinante ma spietato, pronto a sfruttare ogni occasione per scalare i vertici della società parigina del XIX secolo. Diretto da Declan Donnellan e Nick Ormerod, Bel Ami – Storia di un seduttore (2012) vanta un cast di altissimo livello: Uma Thurman, Kristin Scott Thomas, Christina Ricci e Colm Meaney accompagnano Pattinson in un dramma storico in cui potere, ambizione e manipolazione si intrecciano in una danza pericolosa.
La pellicola racconta l’ascesa di Duroy, un ex soldato squattrinato che, grazie al suo irresistibile carisma, si insinua nei salotti dell’alta società parigina, usando il fascino come un’arma per conquistare donne influenti e raggiungere il successo. A differenza di Edward Cullen, un vampiro eternamente giovane e profondamente innamorato, Georges Duroy è un uomo profondamente umano, ma privo di scrupoli. Il suo fascino non è quello di un predatore misterioso e protettivo, ma di un opportunista che si nutre delle emozioni altrui senza restituire nulla. Se Edward è condannato a un’esistenza tormentata dal senso di colpa e dal desiderio di proteggere Bella, Georges è l’incarnazione del cinismo: sfrutta, mente, tradisce senza mai voltarsi indietro. Il suo unico obiettivo è il potere, e per ottenerlo è disposto a calpestare ogni sentimento sincero.
Pattinson dimostra qui una maturità attoriale che va oltre la fama adolescenziale ottenuta con la saga di Stephenie Meyer. Se in Twilight era prigioniero di un personaggio idealizzato, in Bel Ami ha la possibilità di esplorare il lato oscuro dell’ambizione umana. La sua interpretazione restituisce un protagonista amorale e seducente, un uomo che affascina tanto quanto disgusta, un vero anti-eroe. L’opera di Donnellan e Ormerod non si limita a raccontare una vicenda d’epoca, ma suggerisce parallelismi con il presente. Duroy non è solo un uomo del passato: il suo personaggio risuona con figure contemporanee che sfruttano l’influenza mediatica per avanzare socialmente.
In questo senso, Bel Ami è una riflessione sul potere della stampa e sul ruolo dell’apparenza nel determinare il successo. Se la regia non brilla per originalità, il film riesce comunque a catturare l’essenza del romanzo di Maupassant, mettendo in scena un mondo dove il talento e il merito valgono meno del fascino e della spregiudicatezza. Pattinson si libera definitivamente delle ombre di Twilight e dimostra di essere un interprete versatile, capace di incarnare un personaggio diametralmente opposto a quello che lo ha reso celebre. Con questa pellicola, non è più il vampiro innamorato: è un uomo che sa di poter avere tutto, a patto di non provare nulla.
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