Cosa ci ha lasciato la prima puntata di Sanremo Giovani, nella nuova formula inaugurata da Carlo Conti?
Ieri, in seconda serata su Rai 2 è andata in onda la prima puntata della nuova edizione di Sanremo Giovani. Conduce Alessandro Cattelan e vota la stessa giuria che ha decretato i semifinalisti. Per una serie di puntate dunque, tre coppie a sera si sfideranno per decretare la rosa di nuove proposte che approderà direttamente all’Ariston, per il Festival di Sanremo di Carlo Conti. Una nuova formula e la volontà di trasformare il circuito in un vero e proprio talent-show, il più grande e importante d’Italia.
Via dunque il meccanismo introdotto da Amadeus, con una rosa ristretta di nomi che ha gareggiato negli anni precedenti, direttamente nel circuito dei Big. I vincitori sono stati Mew, Tancredi e Mazzariello: conosciamo benissimo i primi due per via della loro partecipazione ad Amici di Maria De Filippi. Anche Mazzariello, ha un eco social discreto e ha pubblicato diversi brani prima di giocarsi questa carta. Perché però la prima puntata di questo attesissimo evento, appare come un buco nell’acqua ancor prima di concretizzarsi e giungere a conclusione?
Sanremo Giovani, un meccanismo poco equo e avvincente: la nostra opinione
Carlo Conti sta facendo una gara molto poco equilibrata, e questo è sotto gli occhi di tutti. Concorrenti come Angie, Rea e i Questo e Quello non possono minimamente competere con nomi del calibro di Mew, Tancredi e Alex Wyse. Non si tratta affatto di talento o capacità: ne abbiamo a bizzeffe per tutti i 24 interpreti scelti, ma alcuni di loro sono già conosciuti al’esterno e probabilmente, nella fase preliminare, sono stati loro a ottenere i punteggi più alti da parte della giuria. Le canzoni di Mew e Tancredi ad esempio, ma anche quella di Mazzariello, i tre che hanno passato la prima puntata di ieri, meritano di arrivare sul palco dell’Ariston, ma non è questo il punto.

Questi ragazzi potrebbero accedere comunque a una competizione di quel livello, ma non con questo metodo, quindi vedendosi costantemente contrapposti a nomi molto più deboli per quella che è la loro popolarità: è come far sfidare delle teste di serie, a vera e propria carne da macello. La stessa cosa accadrà anche nelle prossime semifinali, proprio per uno squilibrio palese con qui sono state formate le coppie che si scontreranno. Perché non basare la gara su un meccanismo molto più casuale e random, senza far capire per forza che concorrenti come le Synergy o Nicol ad esempio, non hanno lo stesso eco di altri molto più conosciuti che quasi sicuramente, vedremo a Sanremo 2025. Quindi già da adesso, è automatico conoscere il finale di questo ‘talent’ su cui Conti e anche Cattelan, puntano moltissimo. Ricordiamo anche che a votare sarà la commissione, quindi tutti conoscono bene e a fondo i brani e i volti coinvolti: forse sarebbe stato meglio un metodo diverso?
