Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino, è disponibile nei cinema dal 24 ottobre: c’è un riferimento al fumettista, regista e animatore Miyazaki? Ecco perché potrebbe esserci una vera e propria citazione all’artista.
Sicuramente Parthenope, il nuovo film di Paolo Sorrentino, è stato uno dei più attesi dell’anno. Del resto, quando il regista torna al cinema la curiosità è sempre tanta. La protagonista, interpretata da Celeste dalla Porta (con un cast veramente d’eccezione), appare come una vera e propria visione lungo l’arco di tutta la storia. In generale il film nel suo complesso appare quasi come fosse un sogno. Impossibile non notare, infatti, alcuni elementi che potremmo definire quasi ‘fantastici’.
In una scena in particolare, potrebbe esserci un chiaro riferimento allo sceneggiatore, fumettista e regista Hayao Miyazaki. Anche quest’ultimo, in quasi tutti i suoi lavori cinematografici, utilizza il sovrannaturale per descrivere la realtà e per parlare ai telespettatori della vita di tutti giorni, così come dei suoi alti e bassi, compresi dolori, gioie e sofferenze. Ma in quale punto è possibile trovare questa forte somiglianza, quasi un rimando del regista partenopeo? C’è una scena in cui appare evidente, come se Sorrentino avesse voluto citarlo, ma senza fare il suo nome. Certo non sarebbe una novità, visto il fatto che il regista ha spesso spiegato in varie dichiarazioni da prendere ispirazioni da film e da registi che reputa altrettanto grandi.
Senza fare troppi spoiler per chi non ha visto ancora il film (da vedere rigorosamente al cinema per immagini e atmosfera), c’è un momento della vita di Parthenope nel quale possiamo scorgere un particolare. Per tutta la durata del film assistiamo alla storia della protagonista, dalla nascita fino a tempi più recenti, il 2023. Nel corso di tutta la sua esistenza assistiamo a momenti di rara bellezza, così come ad amori sfuggenti e dolori difficili da dimenticare. Tutto è condito da un solo grande pregio: la giovinezza. Ma cosa succede quando questa scompare? Cosa resta agli uomini?
Questa una delle grandi domande che il film pone al suo telespettatore. Parthenope, poi instaura un rapporto molto particolare anche con il suo professore di antropologia, interpretato dal bravissimo Silvio Orlando. Quest’ultimo ha un grande segreto con sé che non vuole rivelare al mondo. Si mostra agli altri come una persona altezzosa e severa, ma poi guardandolo ci si rende conto che la vita lo ha reso così. Un giorno, quando si è instaurato un bel rapporto di fiducia tra lui e Parthenope, scopriamo il suo mistero. Ha un figlio ‘problematico’. Proprio in questo notiamo un rimando a Miyazaki.
Basti pensare alla Città Incantata. In questo film, nel quale c’è una forte critica alla società c’è una scena surreale nella quale è possibile scorgere il riferimento di Sorrentino. Il figlio del professore di antropologia in Parthenope è molto simile dal punto di vista estetico e nella sua struttura fisica, a quello di Yubaba, un personaggio negativo. Sono praticamente identici, in quanto appaiono entrambi come fossero più grandi, dal punto di vista fisico, rispetto agli altri umani che li circondano. In Parthenope, poi, il professore dichiara anche: “È fatto di acqua e sale”, come ad enfatizzare la metafora del mare e l’elemento fantastico.
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