Sempre peggio per Amadeus su Discovery: un flop che si poteva evitare? Ci sono almeno tre ragioni che provocano ascolti ancora troppo poco convincenti.
Un esordio contraddistinto da non poche polemiche e da ascolti assolutamente poco convincenti. I vertici Discovery si sono espressi: mettere Amadeus nella fascia dell’access prime time con Chissà chi è, è per conquistare il trend della doppia cifra in termini di share. Obiettivo assolutamente non raggiunto: se il primo dato è stato del 5% ed è il più alto di sempre sulla rete, siamo al 3% circa con le serate di martedì e mercoledì.
Una vera e propria catastrofe, considerando che Amadeus è stato battuto anche dalla rete sorella Real Time, per non parlare di Stefano De Martino e Affari Tuoi, che continuano a volare con punte anche del 26%. Ma cosa c’è che non funziona, per un format che comunque la gente ha avuto modo di conoscere e apprezzare parecchio in passato? Forse è proprio questo uno dei problemi principali?
Amadeus e Chissà chi è non decollano: i problemi principali secondo noi
Il primo problema che ostacola Amadeus, è sicuramente il format che è chiamato a condurre in questa nuova avventura professionale. Nonostante Chissà chi è (I Soliti Ignoti), sia stato ampiamente apprezzato dai telespettatori su Rai 1 con la sua conduzione, manca da un po’ sul piccolo schermo. Il pubblico necessita di affezionarsi, di prendere dimestichezza con una trasmissione in modo che questa cresca e venga scelta come proposta definitiva, appuntamento fisso ogni sera. Ci è riuscito alla grade con Affari Tuoi. Anche per questo motivo Stefano De Martino, comunque all’altezza e capace, ha avuto abbondantemente la strada spianata. Il gioco dei pacchi genera più suspense, è più dinamico e piacevolmente ‘chiassoso’. La ricetta perfetta di cui gli italiani hanno bisogno alle 21 ogni sera.

Ci sono poi dei difetti che man mano il pubblico evidenzia e che sono sotto gli occhi di tutti. In primis l’abbondanza di stacchi pubblicitari, che portano chi guarda a stancarsi, spesso anche purtroppo a cambiare canale. In Rai non esiste questa componente. Di conseguenza la visione in access prime time è sicuramente più fluida. Permette di seguire al meglio lo svolgimento della partita. C’è poi un difetto che riguarda la grafica e l’abbondanza di scritte sul display per i mestieri delle varie identità, i premi in palio e anche gli indizi. Inutile ribadire come alcuni dei fan più affezionati di Amadeus, non abbiano gradito questa mossa e lo avrebbero voluto ancora in Rai, tra Sanremo e ascolti record a ogni appuntamento sotto la sua conduzione. La mossa del conduttore porterà frutti tra qualche mese, oppure è qualcosa di davvero troppo azzardato all’apice della sua carriera in tv?
