Da quando i maiali si rendevano conto che sporcare la propria tana non era il massimo, l’uomo si è dato un sacco da fare per rimanere pulito e al passo coi tempi. Ma come si lavavano i nostri antenati? E quali erano le bizze della bellezza del passato? Seguimi in un’avventura alla scoperta delle praghe igieniche attraverso i secoli, con qualche chicca che ti lascerà a bocca aperta!
Un tuffo nel passato: la storia dell’igiene personale vissuta con un pizzico di curiosità, dove anche la Venere di Willendorf si dava alla pazza gioia con il trucco. Sapevi che addirittura i Neandertal avevano un certo tocco per la pulizia orale?
Chi l’avrebbe mai detto? Anche gli animali ce l’avevano ben chiaro: avere un ambiente pulituccio era proprio una buona idea. E i nostri amici Neandertal, guardacaso, aveva già capito che curare i denti era fondamentale – pensa, solo 60.000 anni fa!
E poi c’è lei, la Venere di Willendorf, con le sue forme mozzafiato, a ricordarci che già nel Paleolitico era cosa buona e giusta curarsi un po’ l’aspetto. Che ci volessi mettere un tocco di rossetto o no, il messaggio sembra chiaro: igiene e bellezza andavano a braccetto già da allora.
Gli egizi, sai, erano davvero dei fighi: non solo sapevano costruire piramidi, ma avevano capito l’abc del lavarsi bene. Saponi, sì, grazie al magico natron. E per i romani? Eccoti serviti bagni pubblici e acquedotti a volontà. Però, quella storia del tersorium, una spugna attaccata a un bastone… beh, diciamo che non tutte le ciambelle riescono col buco, vero?
Via, sbarazziamoci dei cliché: il medioevo non era tutta sporcizia e ignoranza. C’erano rimedi naturali per la pulizia – magari facendosi uno shampoo con qualche infuso di erbe.
I vittoriani poi, che dire? Estremisti del pulito, fra vestiti lavati con acrobazie d’alta scuola e le manie di quella cara Sissi d’Austria, con le sue acrobazie di bellezza e i suoi bagni gelati che ti facevano sentire come nuovo.
Storie così ce ne sono a bizzeffe. Ma a te, quale di queste antiche mannerie ti ha fatto spalancare più gli occhi? Giocare a scoprire usanze ormai perdute potrebbe anche offrire un’epifania: magari quella vecchia ricetta per il bagno diventa un nuovo rituale quotidiano. Insomma, come dire… l’igiene di una volta potrebbe ancora insegnarci un trucco o due!
“La bellezza delle cose esiste nella mente di chi le osserva”, così scriveva David Hume, filosofo scozzese del XVIII secolo. Questa riflessione si presta perfettamente a considerare il concetto di igiene nel corso della storia umana, un viaggio affascinante tra pratiche sorprendenti e talvolta sconcertanti. La nostra percezione attuale dell’igiene, intrisa di prodotti antibatterici e rituali quotidiani, è il frutto di un’evoluzione millenaria che ha visto l’umanità sperimentare con metodi e credenze di ogni tipo. Dalle spugne su bastoni degli antichi romani ai bagni freddi e maschere di vitello di Sissi d’Austria, ogni epoca ha interpretato il concetto di pulizia attraverso il prisma delle proprie conoscenze e necessità. Questo ci insegna non solo quanto siano variati nel tempo i nostri standard di igiene, ma anche come la bellezza e la cura di sé siano stati sempre soggettivi, modellati dalle culture e dalle epoche. In un’epoca come la nostra, dove l’igiene personale è spesso assunta come un dato di fatto, riscoprire queste pratiche del passato ci invita a riflettere sulla relatività dei nostri giudizi e sull’importanza di guardare oltre le apparenze, riconoscendo la bellezza e la saggezza insite in ogni pratica, per quanto lontana possa sembrarci dalla nostra realtà.
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