La Lunga Notte, cosa non è piaciuto ai fan: "C'è una dinamica che potevano evitare"

la lunga notte

La Lunga Notte si porta a casa un consenso smisurato, ma anche qualche critica: cosa non è piaciuto della fiction storica in onda su Rai 1.

Ci sono una serie di fattori che non hanno parecchio entusiasmato il pubblico che per tre sere di seguito, ha seguito la fiction storica in onda su Rai 1 La Lunga Notte. In queste tre puntate infatti, si entra proprio nei momenti immediatamente precedenti alla caduta del regime fascista e al conseguente arresto di Benito Mussolini. Dall'amore con la sua amante Claretta, fino al tradimento di Galeazzo Ciano, marito della figlia Edda. Un cast d'eccezione dove sicuramente sono spiccati i nomi di Alessio Boni e Duccio Camerini.

Il primo ha interpretato Dino Grandi, presidente della camera dei fasci che ha ideato l'ordine del giorno da sottoporre al gran consiglio. Il secondo, grazie ad un'incredibile trasformazione e ad una recitazione magistrale, ha interpretato il Duce sottolineandone ogni sfumatura possibile, dalla gloria fino allo spavento di ritrovarsi senza la sua Italia tra le mani da un momento all'altro. Una serie che potrebbe benissimo essere mostrata nelle scuole e sostituire più di una lezione con l'ausilio dei libri, ma a quanto pare una fetta di pubblico non ha gradito alcuni frammenti nella sceneggiatura. Vi mostriamo quali nello specifico, ma per ognuna abbiamo la nostra personalissima rielaborazione che smonta i duri attacchi ricevuti dallo sceneggiato.

la lunga notte
Alcune delle critiche giunte durante la messa in onda della serie su Rai 1

La Lunga Notte, le critiche dei telespettatori: cosa non è piaciuto e perché

La figura del Duce secondo alcuni è stata troppo estremizzata, resa quasi fantoccio durante uno dei periodi più delicati della storia italiana. Duccio Camerini secondo noi ha reso giustizia a tutte le emozioni di un uomo che si è visto dal capo indiscusso del paese, il più odiato e braccato insieme a tutta la sua famiglia. Le urla, le espressioni del viso, le movenze: tutto ha avuto uno scopo ben preciso, che secondo noi è riuscito alla perfezione.

Stessa cosa per la Claretta di Martina Stella, che ha incarnato l'adulazione di questa donna per il Duce, che lo ha seguito giungendo perfino incontro alla morte. Qualche piccola sbavatura storica è sempre dietro l'angolo quando si decide di portare sul piccolo schermo eventi realmente accaduti. Ci sarà sempre una fetta di persone che avrebbe preferito una rappresentazione diversa, e il confronto se privo di insulti o attacchi troppo duri, è sempre costruttivo. Altro tassello non da tutti apprezzato, la scelta di smorzare le scene più a sfondo politico con spaccati più romanzati: era necessario per rendere il tutto più fluido e scorrevole, altrimenti avrebbe assunto le caratteristiche di un documentario. In questo caso però, riteniamo davvero sia stato un prodotto fatto bene e utile a molti.

LEGGI ANCHE>>>Tutti pazzi per Mare Fuori 4 su RaiPlay, ma l'app va in tilt: cos'è successo