Circeo, cosa non funziona nella fiction su Rai 1: "Per Elisa è stato diverso..."

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Cosa non ha funzionato in Circeo, la fiction su Rai 1 che racconta l'orribile massacro del 1975?

Donatella e Rosaria, due nomi che più di tutti gli altri rappresentano una delle pagine di cronaca nera più crude e oscure di sempre: il delitto del Circeo. Nel 1975 Andrea Ghira, Angelo Izzo e Gianni Guido con l'inganno le portarono in una villa di proprietà di uno dei tre e per quasi due giorni hanno abusato di loro e Rosaria muore annegata nella vasca del bagno. Donatella si finge morta e dopo, racconta e rivive con coraggio tutto l'orrore di quella volta, non senza difficoltà e giudizi di ogni tipo.

Circeo ripercorre le tappe salienti non solo del fatto in sé, ma di tutto quello che è accaduto dopo. La battaglia legale e l'impegno dell'avvocata Tina Lagostena Bassi, le lotte femministe e le accuse di chi additava le due vittime di essersela cercata, e di essere state complici in quello che è stato loro inflitto in quella villa. La serie vede la giovanissima Ambrosia Caldarelli nei panni della protagonista, Pia Lanciotti è la sua avvocata e Greta Scarano un personaggio di fantasia: l'avvocata Teresa Capogrossi. Proprio lei si prende cura di Donatella e della sua famiglia sin dall'inizio per assisterla in tribunale. La serie è andata in onda ieri sera con i primi due episodi. Ci sono secondo noi e secondo alcuni degli spettatori delle lacune importanti nella sceneggiatura.

Circeo, cosa non funziona nella fiction Rai con Greta Scarano

Partiamo dal racconto di quello che è accaduto nella villa. A differenza del film di Stefano Mordini La Scuola Cattolica, che ha portato sul grande schermo lo stesso fatto, qui la narrazione è intervallata da scene che mostrano il massacro, le vicende dell'avvocata e della famiglia di Donatella, in apprensione per il suo allontanamento. Non è possibile mostrare le immagini di quello che è realmente accaduto alle due giovani, ma il modo in cui il tutto è stato rappresentato non riesce a trasmettere del tutto quello che Izzo, Guido e Ghira sono stati realmente capaci di fare. Probabilmente c'è una frammentazione delle varie sequenze per non turbare troppo il pubblico. Il reale orrore di quei due giorni non arriva come dovrebbe forse, e questo non è gusto per chi non conosce a fondo la storia.

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Alcuni dei commenti social dopo i primi due episodi di Circeo

Inoltre, per chi conosce bene la storia è ovvio che ci siano delle dinamiche del tutto inventate. Greta Scarano è meravigliosa nei panni dell'avvocata che decide di difendere i diritti della Colasanti e delle donne in generale. Nella realtà il merito però è tutto dell'avvocata Tina Lagostena Bassi (Pia Lanciotti). Aggiungere un altro volto era necessario? Perché non focalizzarsi su una grande professionista quale la Lagostena Bassi e concentrare tutto sul suo ruolo al fianco della vittima? Occorre però attendere le prossime due puntate per poter effettuare un bilancio più completo. Va detto che la rappresentazione di casi del genere, è sempre una denuncia importante per non far dimenticare mai fatti di questo tipo e far si che non si ripetano mai più.

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