Università, tirocini ed esami di Stato
arch. Paolo Malara
I cambiamenti del XXI secolo e la velocità con la quale essi avvengono, impongono che il sistema dell’architettura italiana adotti una nuova e condivisa strategia affinché i temi della qualità dell’abitare e della vita nelle città, diventino centrali nelle visioni e nei programmi dell’agenda politica italiana.
La necessità di precisare quale sia oggi il ‘valore’ dell’architettura e quale sia la reale funzione che l’architetto è chiamato a svolgere, rende necessaria una collaborazione tra il mondo dell’Università e il mondo della Professione.
Attualmente si percepisce un divario tra la formazione generalmente proposta e le reali necessità per l’accesso al mondo del lavoro.
I percorsi formativi universitari sembrano non essere più aderenti alla reale pratica professionale richiesta dal mercato e inoltre si riscontra nei progetti formativi universitari l’assenza d’insegnamenti direttamente collegati alla modalità, anche etica, di esercizio della professione. Percorsi formativi, sempre di più rivolti a un apprendimento di tipo specialistico e tecnologico a discapito di un approccio umanistico alla disciplina, hanno generato architetti segmentati come gli architetti di impianti, strutturisti, dell’energia, ecc.. D’altra parte occorre anche interrogarsi sull’efficacia delle modalità di gestione dell’accesso alla professione attraverso gli Esami di Stato, sulla necessità di organizzare esperienze di tirocinio di spessore programmate ad hoc e affrontate in parte in studi professionali, in Italia o all’estero, in parte in laboratori, in modo che questo tipo di esperienza possa essere svolta in base a differenti orientamenti professionali.
Il dipartimento Università, Esame di Stato e Tirocinio ha come obiettivo prioritario proprio quello di definire un nuovo modello di relazione tra formazione universitaria, ricerca, professione e formazione continua e attivare nuove forme di collaborazione tra MIUR, Università, CNAPPC e Ordini in materia di informazione, orientamento, formazione, cultura e comunicazione attinenti all’architettura. L’accesso all’Università, l’Esame di Stato e il Tirocinio vanno, sicuramente, rivisti e adeguati in funzione dei compiti e delle responsabilità che gli architetti e il Sistema Architettura potranno avere nel prossimo futuro anche in proiezione internazionale.
La Direttiva 2013/55/EU indica l’esigenza riconosciuta di supportare la formazione accademica con un’esperienza professionale acquisita sotto la supervisione di architetti qualificati. L’incremento della dimensione ‘professionale’ della formazione in architettura al centro della Direttiva EU, deve divenire obiettivo prioritario dei corsi di studio dell’area progetto, ma deve tradursi attraverso una efficace integrazione dei punti di forza della formazione dell’architetto italiano: la competenza storico-critica, la capacità di interagire con il luogo e la città, e il patrimonio, incrementandone l’attrattività e la competitività. Per quanto riguarda il tema della specializzazione occorre sottolineare come percorsi fortemente orientati a campi specifici nella formazione dell’architetto dovrebbero essere intrapresi soltanto dopo la laurea.
La complessità dei temi che saremo chiamati ad affrontare nel prossimo futuro per attuare una profonda rigenerazione delle nostre città, richiede estese competenze tecnologiche, ma anche una capacità di vedere in prospettiva ciò che difficilmente una formazione specializzata è in grado di garantire. Per ciò che concerne invece i nuovi strumenti di cui il progetto può disporre, occorre sottolineare come oggi sia richiesto a tutti gli architetti un aggiornamento continuo. In particolar modo la diffusione del BIM, ci pone di fronte a una riflessione che il problema non è l’acquisizione della capacità di gestire nuovi applicativi per la progettazione, ma piuttosto la necessità di pensare in modo completamente nuovo l’attività progettuale, integrando nuove competenze a quelle tradizionali che si possono acquisire attraverso programmi di formazione continua efficaci e costantemente aggiornati.
Il dipartimento Università, Esame di Stato e Tirocinio ha elaborato una proposta di strategia di sistema per l’architettura italiana partendo da 37 azioni di sistema definite dal CNAPPC in collaborazione con la CUIA, ritenendo il sistema architettura una risorsa per il paese, un sistema importante di formazione, ricerca e professione che può essere altamente competitivo e attrattivo sul piano internazionale, capace di produrre risorse e occupazione qualificata, un asse importante del ‘made in Italy’ anche sul piano culturale, scientifico, professionale, commerciale e industriale. La strategia si attua attraverso azioni articolate su cinque obiettivi prioritari e progetti specifici ed è finalizzata a creare le condizioni per dar vita a un progetto di trasformazione che miri a una figura professionale nuovamente al centro del dibattito e dell’interesse per l’architettura.
Nell’ambito della strategia è stato avviato il Progetto spazio orientamento per l’architettura, presentato a Roma il 7 marzo, la documentazione è pubblicata sul sito www.awn.it nella sezione dedicata al dipartimento.
Il Progetto intende promuovere una rete nazionale per l’Orientamento all’Architettura, attraverso il coinvolgimento dei 105 Ordini territoriali per accrescere il valore dell’architettura, potenziare l’incontro tra domanda e offerta di competenze favorendo il successo formativo e l’occupabilità, accompagnare attraverso un sostegno continuo i professionisti ad affrontare la complessità e le novità connesse ai cambiamenti esponenziali in atto.