Semplificazione
arch. Fabrizio Pistolesi
Il dipartimento Semplificazione delle procedure burocratiche in edilizia nasce dall’esigenza di invertire un paradigma che, come risulta da un’indagine sul lavoro dell’architetto, vede i professionisti impegnati per l’80% del loro tempo a sbrigare pratiche, compilare modelli, ricercare documentazione, e solo per il 20% a progettare. Da dati del dipartimento della Funzione Pubblica si rileva che l’Italia è ormai al 112° posto della graduatoria Doing Business della Banca Mondiale, con costi burocratici in edilizia pari a 4,4 miliardi di euro all’anno e un tempo medio di rilascio del permesso di costruire di 175 giorni.
Dal D.P.R. 380/2001 (Testo unico per l’edilizia) è iniziato un processo di ‘semplificazione’ perseguito dal legislatore mediante un insieme disordinato di norme che hanno portato ai due titoli edilizi iniziali: uno provvedimentale (il permesso di costruire) e uno non provvedimentale (la dichiarazione di inizio attività), oltre all’edilizia libera, a ulteriori titoli quali la CIL, la CILA, la SCIA in sostituzione del permesso di costruire, producendo l’effetto opposto e complicando una materia già di per sé complessa. Parallelamente l’architetto libero professionista ha visto aumentare in modo considerevole i propri oneri e le proprie responsabilità, essendo chiamato, in sussidiarietà, a dichiarazioni e asseverazioni per consentire la procedibilità delle pratiche, vedendo contemporaneamente decuplicarsi incombenze quali l’assicurazione obbligatoria, la fatturazione elettronica, lo split payment, il tutto aggravato dall’abolizione dei minimi tariffari con aumento importante del contenzioso.
Al fine di ricondurre nei giusti binari il processo di semplificazione e in conformità con quanto già proposto per l’Agenda per la semplificazione 2015-17, il Dipartimento, coadiuvato da un gruppo operativo e da un gruppo di lavoro di esperti indicati dagli ordini territoriali, ha individuato sei obiettivi programmatici:
1. modelli unici semplificati e istruzioni standardizzate;
2. operatività dello sportello unico per l’edilizia per ridurre i tempi e gli adempimenti;
3. semplificazione dell’autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità;
4. verifica delle misure già adottate in edilizia e semplificazione delle procedure preliminari;
5. pianificazione delle procedure edilizie on line;
6. regolamento edilizio unico.
Con un lavoro sinergico e coordinato con gli altri Dipartimenti del CNAPPC, con la Rete delle professioni tecniche, e con il dipartimento della Funzione Pubblica, nei due anni di attività del dipartimento cinque dei sei obiettivi sono stati raggiunti.
In particolare sono stati approvati i modelli unici che, a oggi, risultano adottati da circa il 90%dei comuni italiani; il 13 febbraio 2017 il presidente Mattarella ha firmato il decreto che semplifica le procedure per l’autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità; in collaborazione con AGID (Agenzia per l’Italia Digitale) sono stati elaborati i file autocompilativi di interscambio (.xml) per la modulistica unificata, che svincolano professionisti e amministrazioni dall’uso obbligato di piattaforme di front-office e di back-office per la consegna telematica delle istanze e per la successiva istruttoria; la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella Conferenza unificata con le regioni e i comuni dal 20 ottobre 2016, ha adottato il Regolamento edilizio tipo e la maggior parte delle regioni hanno deliberato per quanto di loro competenza, indicando ai comuni le modalità di recepimento che vengono monitorate attraverso una piattaforma informatica realizzata dal CNAPPC, con il supporto economico della RPT, e messa a disposizione della Commissione di monitoraggio insediata presso il ministero Infrastrutture e Trasporti.
È stato, inoltre, completamente rivisto l’impianto della Conferenza di Servizi per l’ottenimento dei nulla osta afferenti la pratica edilizia che prevede procedure del tutto informatizzate e tempi certi.
Molto resta ancora da fare per l’efficientamento degli Sportelli Unici per l’Edilizia e per la loro informatizzazione, si pensi che soltanto il 51,7% dei comuni italiani ne è dotato, ma si sta già lavorando all’Agenda della Semplificazione 2018-20.