Cultura
arch. Alessandra Ferrari
Il Dipartimento, sin da quando è stato istituito nella denominazione attuale, si è assunto, in ogni spazio di vita sociale, la responsabilità centrale di definire cosa sia l’architetto e in quale modo si mostri il suo approccio coraggioso, libero, responsabile e vitale come operatore di vita e non solo di forme. Ogni attività intende restituire riconoscibilità al valore dell’architetto come membro fondamentale di una comunità poiché contributore decisivo e indispensabile del miglioramento dello spazio di vita. Pur nella sua autonomia, il Dipartimento ha, di fatto, un ruolo trasversale all’interno del CNAPPC perché interessa praticamente ogni settore disciplinare sia dal punto di vista operativo che comunicativo.
Nel corso degli ultimi due anni il programma di promozione e diffusione ha promosso e consolidato significative attività attraverso diverse azioni complementari mirate a modificare la percezione dell’importanza delle tematiche riguardanti lo spazio di vita e di chi è preparato a operare su esse. È un insieme di azioni volte allo sviluppo di facoltà e attitudini, all’affinamento della sensibilità, alla correzione di comportamenti e alla trasmissione e acquisizione di elementi culturali, attività che si possono definire in senso lato ‘educative’. L’obiettivo normativo che riassume in sé queste volontà è quello di arrivare a ottenere anche in Italia quella legge per l’architettura che è ormai presente in quasi tutti i paesi europei. Uno strumento che delinei le politiche per ottenere e mantenere uno spazio di vita che migliori la vita delle persone che lo vivono. Gruppi di lavoro, e gruppi operativi Cultura/eventi e ‘legge per l’architettura’ collaborano da quasi due anni in modo continuativo sia autonomamente che in sinergia tra loro e con altri gruppi, allo sviluppo, approfondimento e attuazione di questo programma. Le azioni intraprese sono state suddivise in tre macro aree indipendenti e complementari che incidono su ragionamenti che interessano l’immanente e il duraturo.
È indispensabile partire dall’Educazione delle generazioni future con programmi in cui la perseveranza e la coerenza siano i caposaldi di tutte le energie che vengono profuse. È in costruzione un complesso progetto educativo, costruito anche in collaborazione con il dipartimento Università, Esami di Stato e Tirocini, che comprende diverse azioni mirate per far diventare ‘naturale’ l’attenzione allo spazio di vita. Le azioni prevedono che diventi materia di insegnamento a partire dalla scuola elementare fino alle superiori. L’architettura come un sistema didattico evoluto. Tale azione è mirata anche alla sensibilizzazione delle famiglie stesse che compongono la maggior parte della società civile. Si tratta di interventi come ‘architetti in classe’ in cui architetti locali esercitano ruoli di ‘didattica indiretta’ in un grande programma annuale che parta dalla scuola elementare fino alla scuola superiore. Progetti specifici sono organizzabili in ‘alternanza scuola lavoro’ con incentivi per gli studi di architettura che ospitano. Esiste nelle nostre intenzioni un ambizioso programma di Educazione della collettività che non deve essere letto come un’evidenza di presunzione ma come anelito alle relazioni culturali continue con l’intera società che comprende istituzioni, associazioni di categorie, musei, ordini. È stato firmato un protocollo con il museo Maxxi, col quale è stato dato avvio all’organizzazione di momenti di approfondimento (architettura/fotografia). Con il Consiglio nazionale forense è stato intrapreso un percorso comune che prevede una serie di discussioni sull’‘architettura della giustizia’ da tenersi nei tribunali italiani. Tale iniziativa, oltre a stringere rapporti con una categoria strategica per la nostra professione, permette di diffondere tramite un canale diverso, quanto sia indispensabile l’apporto della progettazione per rendere migliore un luogo complesso come un tribunale, che è sia luogo di lavoro che luogo di decisione su questioni che riguardano la vita del singolo.
È stato avviato un percorso di collaborazione con la Biennale di Venezia mirato ad aprire quanto più possibile la partecipazione degli architetti italiani alle discussioni fondamentali che riguardano l’architettura. Sono ormai consolidati altri progetti di valorizzazione e diffusione dell’architettura italiana come il Premio Architetto e Giovane Talento dell’Architettura. Le due edizioni 2016 e 2017, hanno visto l’iscrizione di migliaia di progetti.
Il premio viene consegnato durante l’evento ‘Festa dell’Architetto’ che diventa occasione per organizzare un dibattito di alto profilo seguito dalla stampa nazionale e internazionale.
I progetti vincitori, menzionati e selezionati dalla giuria diventano materiale di una mostra itinerante. Ogni attività è parte di un sistema di valorizzazione attuata con le singole realtà territoriali. È determinante rimarcare che partecipare al Premio è importante al di là della vittoria del singolo architetto perché un ingente numero di progetti viene selezionato dalla giuria e pubblicato su Yearbook, editato per la prima volta nel 2017, e da allora distribuito in Italia e all’estero, è uno delle azioni più importanti di testimonianza che il dipartimento si è assunto come onere, cui fa seguito una serie di mostre attuate congiuntamente col dipartimento esteri, in Italia e nel mondo.
Lungo lo stesso asse culturale si muove OpenStudi Aperti, l’evento che vede l’apertura contemporanea degli studi di architettura in Italia. Il ragguardevole successo dell’iniziativa 2017 e 2018 – con oltre 40.000 visitatori per edizione – ha avuto l’enorme merito di incentivare un sentimento di appartenenza a una categoria.
È importante puntualizzare, però, che il progetto strategico di tutto il Consiglio è la proposta della legge per l’architettura. Attuata in collaborazione con altri dipartimenti, la legge per l’architettura intende circoscrivere le diverse competenze e imporre comportamenti coerenti con lo sviluppo di un paese avanzato. Interessa la qualità dello spazio di vita come tema per tutta la collettività. Lo spazio in cui viviamo interessa la vita di ognuno, quindi la legge per l’architettura riguarda la tutela del diritto di tutti.
La legge ovviamente riguarda anche la nostra categoria professionale, il cui Ordine, ricordo, nasce nel 1923 per tutelare i potenziali clienti, non per confezionare un vincolo di casta.
La questione è molto più ampia; una legge, da sola, non basterà a colmare un vuoto culturale sulla necessità di interventi indispensabili per la produzione del bene comune, ma con tale proposta l’intero Consiglio Nazionale e il Dipartimento cultura perseguono il fine di ribadirne la necessità.