Modello progetto piazza Duomo Treviso

Una piazza Italiana

Testo di Francesco Venezia

n.2 settembre/ottobre 2018

Un progetto di architettura che rimane sulla carta e non si realizza è purtroppo qualcosa che ben conosciamo nel nostro mestiere, ma ci piace raccontare ai nostri lettori la storia di questo ultimo lavoro del maestro napoletano, portato a termine dall’autore nonostante non avesse più una committenza. Attraverso le parole dell’architetto, ripercorriamo la vicenda del progetto, non più realizzato, per il rifacimento della piazza Duomo a Treviso. Una straordinaria e attuale lezione di architettura che ci mostra con evidenza il senso profondo del mestiere dell’architetto.

uesta è una storia complicata. Ho sempre pensato che per fare bene il nostro lavoro si debba partire da un rapporto solidale tra committente e architetto. Il committente deve avere, per così dire, un movente ideale e sceglie l’architetto perché confida nel fatto che quell’architetto possa corrispondere alle proprie aspettative.

In una certa misura il committente contribuisce a gettare le basi ideali del progetto, che saranno arricchite e sostanziate dal lavoro dell’architetto. Solo dopo intervengono gli aspetti pratici, legati alle modalità di svolgimento dell’incarico, e gli aspetti economici.

In questo caso ciò non è accaduto e l’incarico, per mia decisione, si è interrotto sul nascere.

Siamo nel marzo 2017. Stiamo parlando di un’opera di interesse pubblico, la piazza del Duomo a Treviso, che un privato intendeva offrire in dono alla città.

A Treviso, nell’occasione della prima (ed ultima) riunione, io arrivavo da Napoli su appuntamento e il committente non si è palesato. Chi era presente per ricevermi aveva il compito di illustrare burocraticamente i limiti dell’incarico. Fu per me un brutto segnale. Capii che l’incarico era considerato una pratica da sbrigare.

Nell’attesa di ricevere una bozza del contratto cominciai, come è mia abitudine, a lavorare.

Ricevuta e letta la bozza di contratto, comunicai immediatamente la mia indisponibilità.

In tanti anni di attività non mi era mai accaduto di vedere il rapporto tra committente e progettista in tal modo espresso e articolato.

A distanza di tempo rimango convinto di aver fatto la scelta giusta. In questa storia continuo a tenere fuori l’interlocutore, resta però chiaro che c’è stata la richiesta di un progetto.

Ci deve essere una situazione di necessità, se questa poi svanisce, ha dato comunque l’avvio, ci ha coinvolti in un problema che siamo spinti a portare avanti, disinteressatamente.

Adesso un progetto c’è, non ci sono solo gli schizzi d’idea, il lavoro può essere valutato. È entrato nel patrimonio del progettista. In fondo, non si butta mai nulla.

Conoscevo bene Treviso, dove ero stato parecchie volte, ma mai in questa piazza. Avevo frequentato la parte dei canali. Treviso è città d’acqua, acqua chiara che corre tra i muri delle case con le sterpe che si muovono sul fondo. Ecco, il progetto è nato da questi ricordi.

Non immaginavo che sarebbe tutto saltato e quando ciò è successo il progetto era già delineato attraverso una fitta sequenza di schizzi. Si è trattato di lavorare un altro mese per metterlo a punto.

Ho deciso di coinvolgere due miei ex collaboratori con i quali ho un rapporto di stima e di amicizia. Confidavo che avrebbero interpretato bene il progetto, e così è stato.

Ho chiesto a Michele De Mattio di tradurre il mio lavoro di concezione in disegni e modello e ad Andrea Faraguna di dialogare con me intorno ai contenuti. La piazza del Duomo è uno spazio articolato, con una geometria costituita da una serie di trapezi. Sono convinto che il trapezio è una figura efficacissima nella configurazione di una piazza.

Qui i monumenti ci sono già e io non volevo lavorare esclusivamente sulla superficie con un disegno decorativo delle pavimentazioni. Le strade e le piazze devono essere trattate in maniera sobria, evitando di esibire il linguaggio o, peggio, la segnaletica dell’architetto.

Anni fa ho visto l’intervento di un bravo architetto, che in un centro storico aveva disegnato tutto, persino i tombini e le caditoie. Quando l’architetto progetta la sistemazione di piazze e strade deve essere sobrio, saper rinunciare alla tentazione di lasciare ovunque la propria firma.

Quello che mi interessava, a Treviso, era utilizzare un elemento strategico, risolutivo, in grado di mettere in movimento quanto già esistente e trattare le pavimentazioni con le tecniche e i materiali in uso.

Quest’elemento è una ‘fossa’, nella quale c’è presenza d’acqua. La fossa: mettere a nudo le latebre, il sottosuolo della città. A ben vedere elemento significativo in alcune piazze italiane, sovente accompagnato dalla presenza dell’acqua. A Roma la Fontana della Barcaccia a piazza di Spagna e la Fontana di Trevi; a Siena la Fonte Gaia nella piazza del Campo; a Napoli la Fontana del Leone nella piazzetta omonima.

Declinazioni diverse dello stesso tema, dove l’acqua sorgiva che appare per poi scomparire ingoiata, ci fa sentire la presenza tellurica sotto il manto superficiale di una piazza. Fosse – e podii – sono determinanti nell’arricchimento di una piazza. È sufficiente salire dieci gradini o scendere pochi gradini per conquistare allo sguardo significative postazioni.

Ecco che a Treviso al tronco di piramide che monta si contrappone quello rovescio che affonda. Al podio su cui insiste il pronao del Duomo si contrappone il fondo della fossa ideata.

L’unicità della piazza di Treviso mi ha spinto a non abbandonare il lavoro iniziato, nonostante non ci fosse più il committente e le condizioni per la realizzazione dell’opera.

Quando una grande occasione ci affianca bisogna coglierla prima che svanisca e sia per sempre perduta. Per questo sono andato avanti, nonostante tutto.

È il prezzo che bisogna pagare perché il lavoro dell’architetto, eludendo la mera valutazione di convenienza professionale, si spinga al punto di esperire il contenuto e la vita stessa come qualcosa di puramente formale.

Oggi, il problema è la committenza. Ricordo la storia del concorso della piazza della Pilotta a Parma e i due progetti di Rossi e Aymonino. Fu un momento in cui l’architettura in Italia si confrontò con il tema della piazza, di una piazza storica.

Ricordo ancora quell’esperienza molto importante per noi giovani. Si seguiva quella storia con l’idea che la piazza italiana avesse la possibilità di rigenerarsi e offrire nuovamente uno spazio consono ad una comunità. C’era un bel clima.

Il tema della piazza è oggi sparito dall’orizzonte dell’architettura. Oggi un architetto, anche se bravo, sembra aver smarrito l’attitudine a gestire il tema della piazza. A Napoli, in questo momento, ne abbiamo un esempio. L’architettura sembra aver perduto di vista alcune sue priorità.

L’architettura, non dimentichiamolo, è espressione del potere politico. Nasce dalla volontà del potere di un singolo o di una intera comunità di rappresentarsi nel futuro. Pretende per ciò un risultato duraturo.

Oggi tutto questo sembra essere svanito, l’architettura è diventata lingua morta. Le persone oramai hanno perduto interesse nella realtà fisica per coltivare realtà virtuali. L’architettura è realtà fisica per eccellenza e Treviso aspetta ancora la sistemazione della sua Piazza Duomo.

Il testo è tratto da una conversazione tra Francesco Venezia e Nicola Di Battista, Napoli, settembre 2018

Crediti
Oggetto
Piazza del Duomo
Localizzazione
Treviso, Italia
Progetto
Francesco Venezia
Committente
Pubblico
Collaboratore
Michele De Mattio
Disegni e modello
Studio De Mattio/Raffin Architetti
Fase di progetto
Aprile-maggio 2017
Oggetto
Una piazza italiana
Autore
Francesco Venezia
Casa editrice
Libria www.librianet.it
Anno di pubblicazione
Luglio 2018
Modello progetto piazza Duomo Treviso
Schizzo progetto piazza Duomo Treviso
Schizzo progetto piazza Duomo Treviso
Veduta piazza Duomo Treviso
Schizzo progetto piazza Duomo Treviso
Schizzo progetto piazza Duomo Treviso
Pianta fossa progetto piazza Duomo Treviso
Sezione progetto piazza Duomo Treviso
Sezione progetto piazza Duomo Treviso
Sezione progetto piazza Duomo Treviso
Sezione progetto piazza Duomo Treviso
Planimetria piazza Duomo Treviso
Planimetria progetto piazza Duomo Treviso
Sezione piazza Duomo Treviso
Veduta modello progetto piazza Duomo Treviso
Veduta zenitale progetto piazza Duomo Treviso
Planimetria d’insieme piazza Duomo Treviso
Lato posteriore progetto piazza Duomo Treviso
Francesco Venezia, Una piazza italiana