
Una città contemporanea
Testo di Le Corbusier
n.4 luglio/agosto 2019
“E le automobili?”
“Tanto meglio”, rispose l’assessore comunale, “non potranno più circolare!”
La grande città è un evento recente che risale a cinquant’anni or sono.
La crescita delle grandi città ha oltrepassato ogni previsione.
La vita industriale, la vita commerciale moderne sono fenomeni nuovi.
I mezzi di trasporto stanno alla base dell’attività moderna.
La famiglia è l’ossatura delle Società.
Il fenomeno nuovo della grande città è sorto nella cornice antica delle città.
La sproporzione è tale da provocare una profonda crisi.
QUESTA CRISI È SOLO ALL’INIZIO. Può provocare delle rivoluzioni.
Le città che non si adatteranno rapidamente alle nuovi condizioni della vita moderna saranno soffocate; periranno; altre città meglio adattate le sostituiranno.
La persistenza delle antiche strutture delle città ne paralizza l’espansione.
La vita industriale e commerciale nelle città ritardatarie sarà annientata.
Il sistema conservatore nelle grandi città impedisce lo sviluppo dei trasporti, congestiona le città, dissangua l’attività, uccide il progresso, scoraggia le iniziative.
Il marciume delle vecchie città e l’intensità del lavoro moderno portano gli esseri all’inquietudine e alla malattia. La vita moderna esige il recupero delle forze consumate.
L’igiene e la salute morale dipendono dal disegno delle città.
Senza igiene né salute morale la famiglia non può continuare a esistere. Un Paese che mette a rischio l’istituzione della famiglia perisce.
Le città attuali non sono in grado di rispondere alle trasformazioni della vita moderna. Bisogna trasformarle.
Per trasformare le città bisogna scoprire i principi fondamentali dell’urbanistica moderna.
Le grandi città governano la vita dei Paesi.
Se la grande città soffoca, il Paese deperisce.









