Palazzo della Ragione Bergamo

Nuovo allestimento della sala delle Capriate

n.3 novembre/dicembre 2018

Il nuovo allestimento ideato e disegnato da CN10Architetti, studio lombardo guidato da Gianluca Gelmini, ridà forma alla Sala delle Capriate del Palazzo della Ragione a Bergamo. L’intervento è un unico oggetto sospeso, che grazie al suo apparato tecnologico contenuto in sottili profili metallici, rende lo spazio estremamente flessibile e dinamico in modo da realizzare nella sala assetti differenti. La sua struttura leggera, a maglia esagonale, dialoga attivamente con l’antica copertura mantenendo allo stesso tempo una distanza critica precisa nei confronti della preesistenza, dimostrandosi così capace di trarre dalla storia una nuova forza espressiva

Il progetto, voluto dal Comune di Bergamo e con il contributo di Regione Lombardia, consiste nel nuovo allestimento per la Sala delle Capriate presso Palazzo della Ragione in Bergamo Alta. L’edificio, risalente al XII secolo, costituisce il fulcro fisico e funzionale della città storica e si trova al centro di un sistema di spazi aperti e propriamente pubblici con i quali intrattiene relazioni su più lati. La sala superiore, cessato l’utilizzo del palazzo come sede del comune, ha ospitato nel tempo diverse funzioni. Le sue pareti sono oggi coperte da una rilevante raccolta di reperti e opere d’arte provenienti da edifici cittadini che nel tempo hanno trovato posto al suo interno. Si tratta di un intervento minimale costituito da un sistema di esagoni sospesi, concettualmente intesi come sguardi sulla città: come i cerchi che disegnano il fine ricamo delle vetrate colorate, il sistema sospeso consente di mettere in scena una trasposizione delle eccellenze e delle diversità presenti sul territorio. Proprio come avviene nella trama esagonale dell’alveare, in cui la ripetizione della cellula esagonale costituisce la struttura sulla quale si innesta la vita. In questo senso gli esagoni possono diventare luce, suono, immagine, spazio. Un sistema dinamico di possibili configurazioni che trasformano la sala in funzione dell’evento e del programma. La maglia esagonale è dimensionata coerentemente con il passo delle grandi capriate lignee. Il disegno che ne consegue è semplice e modulare e si costruisce sulla giustapposizione di aste e snodi. Le aste incorporano al loro interno la tecnologia e i dispositivi necessari per realizzare nella sala assetti differenti. In queste infatti sono alloggiati i vari dispositivi tecnici quali corpi illuminanti, sia fissi che direzionabili, impianto audio e video, teli tecnici motorizzati e ganci per appendere pannelli e allestimenti. Sui nodi invece si colloca il sistema di fissaggio alle capriate. Il nuovo allestimento si completa con il sistema di isole esagonali a terra della stessa dimensione della maglia modulare sospesa, che possono essere liberamente disposte nello spazio. Si compongono di elementi modulari che aumentano il numero e la complessità delle configurazioni che la sala può assumere.

Il progetto si propone di riportare la Sala delle Capriate a diretto contatto con la città, ristabilendone il rapporto con la piazza e il portico sottostante e si sviluppa a partire dai seguenti principi fondamentali: Non invasività. La Sala delle Capriate e le opere d’arte presenti sulle sue pareti rimangono interamente visibili e interagiscono con l’allestimento.

Valorizzazione dello spazio. Il nuovo allestimento consente di percepire lo spazio nella sua interezza e grandiosità, accentuandone l’effetto scenografico. Le pareti rimangono visibili dal soffitto fino a terra, le finestre e le visuali tornano a essere accessibili. Le capriate sono valorizzate e sottolineate come elemento architettonico essenziale.

Luminosità. L’allestimento consente un utilizzo sapiente e diversificato delle fonti luminose disponibili, naturali e artificiali, adattabile alle diverse possibili configurazioni della sala.

Flessibilità. Viene favorito un duttile utilizzo dello spazio, consentendo sia la proiezione di immagini sia l’esposizione di pannelli e altri materiali. La sala può essere articolata sia come spazio unico che suddivisa in più zone autonome.

Dinamicità. L’allestimento può essere sfruttato interamente o parzialmente secondo le esigenze degli eventi e delle manifestazioni ospitate. 

La rimozione parziale o totale dell’allestimento è gestita con interventi di smontaggio e rimontaggio ridotti al minimo sia dal punto di vista dei tempi che dei costi.

Compattezza. Le componenti dell’allestimento incorporano gli elementi tecnici e tecnologici che ne consentono l’utilizzo, riducendo al minimo le esigenze di ulteriori interventi nella sala.

Non esclusività. Il progetto permette l’installazione di strutture temporanee per esposizioni, nonché di arredi e attrezzature per le attività non espositive, che si integrano con l’allestimento permanente. 

Tutto è ben integrato nel disegno del traliccio esagonale. La tecnologia si fonde perfettamente con l’idea del progetto e la luce diventa architettura. La sala delle Capriate e le opere d’arte presenti sulle pareti rimangono interamente visibili. Lo spazio della Sala è percepibile nella sua interezza e grandiosità. Le capriate sono valorizzate come elemento architettonico essenziale dello spazio anche grazie all’illuminazione indiretta. Il nuovo allestimento consente un utilizzo sapiente e diversificato delle fonti luminose disponibili, naturali e artificiali, adattabile alle diverse possibili configurazioni. La ricerca e il disegno della luce è una componente essenziale nei progetti dello studio CN10. In ogni luogo, in ogni architettura sulla quale si interviene è conferito un preciso disegno di luce. Lo sviluppo della tecnologia LED consente oggi grandi libertà nel progetto. Sono notevoli le possibilità d’impiego di questa fonte luminosa, soprattutto in ambiti particolari come i lavori di restauro dove il LED permette di lavorare con la massima creatività e di integrare sistemi luminosi minimali in spazi già densamente stratificati, architetture in cui l’intervento deve essere attentamente ponderato. La luce è disegnata in relazione al carattere e alle atmosfere che si intendono consolidare e comunicare. Questa ricerca dedicata al disegno e all’affinamento costruttivo di strutture luminose sospese nello spazio lega tra loro diversi lavori dello studio CN10. Si tratta di elementi identitari e riconoscibili in cui il disegno della luce è parte fondamentale dell’idea di progetto, come l’intreccio di cerchi bianchi nella cripta della Chiesa di Botta di Sotto il Monte, il quadrilatero d’acciaio sospeso nella Sala Belvedere della Torre del Borgo a Villa d’Adda, oppure i parallelogrammi di Spazio Greppi a Dalmine. Si tratta di oggetti unici, disegnati appositamente per ogni singolo caso, proprio come il traliccio a esagoni nella Sala delle Capriate. Tutti questi oggetti sospesi condividono il medesimo approccio e cioè quello di creare disegni di luce per vedere e osservare lo spazio circostante.

Crediti
Oggetto
Nuovo allestimento della Sala delle Capriate
Progetto
CN10Architetti
Localizzazione
Bergamo, Italia
Fase di progetto
2017
Committente
Comune di Bergamo
Impresa
Krea allestimenti
Dimensioni
Superficie 650 mq
Palazzo della Ragione Bergamo
Scalone Palazzo della Ragione Bergamo
Struttura alveolare Sala della Capriate
Esploso assonometrico Sala della Capriate
Vista tridimensionale Sala della Capriate
Struttura accessoria Sala della Capriate
Schermi Sala della Capriate
Schermi Sala della Capriate
Struttura esagonale Sala della Capriate
Disegni Sala della Capriate
Veduta Sala della Capriate
Schizzo Sala della Capriate
Disegni Sala della Capriate
Veduta Sala della Capriate