
Casa di Belmondo
n.6 novembre/dicembre 2019
Belmonte Calabro, città medievale arroccata su una collina, diventa il campo di sperimentazione e di ricerca dello studio Orizzontale, improntato su un programma di educazione e di comunicazione non convenzionale che si materializza nella autocostruzione di uno spazio libero, aperto ai bisogni e ai desideri della collettività. Un tale progetto pone in secondo piano la mano dell’architetto in favore del ‘fare’ per costruire comunità dove la condivisione del lavoro crea una nuova identità per un possibile futuro
All’interno dell’edizione del 2019 di Crossing Belmonte, abbiamo sviluppato le collaboration rooms per la Casa di Belmondo. Crossing Belmonte è un progetto di ricerca e formazione dell’associazione culturale Le Seppie, insieme a The Sir John Cass School of Art, Architecture and Design (The Cass), e l’associazione culturale locale Ex Convento.
Le Seppie è un’associazione culturale fondata nel 2016 che esplora design, tecnologia, ricerca e insegnamento come strumenti per migliorare il tessuto culturale, promuovere l’integrazione sociale e favorire lo sviluppo generale nella città di Amantea e nei dintorni di Belmonte Calabro, nel Sud Italia. In collaborazione con professionisti, studenti, locali e rifugiati, Le Seppie ospita seminari ed eventi che esplorano le narrazioni create dalla migrazione e il significato dell’essere locali.
Nel 2017, The Cass ha iniziato un progetto di ricerca accademica su Belmonte Calabro, intitolato Crossing Cultures, che si concentra sul problema dello spopolamento e delle nuove migrazioni, e ha portato a una collaborazione tra London Metropolitan University e il Comune di Belmonte Calabro. Questa collaborazione ha iniziato a espandersi; per esempio, il seminario estivo del 2019 è stato affiancato da un ricercatore di Benessere e Salute mentale, aprendo nuovi campi di ricerca interdisciplinare, coinvolgendo la City University e la University of Warwick.
L’edizione 2019 di Crossing ha segnato l’avvio di Casa di Belmondo come location permanente per il lavoro de Le Seppie nell’ex Casa delle monache, e la creazione delle collaboration rooms come prima fase della rigenerazione collettiva di quest’ultimo edificio. Il progetto è stato sviluppato insieme a diversi esperti nei settori della comunicazione, marketing, arte, musica, design e teatro, ma anche studenti e professori di arte e architettura, migranti, realtà locali interessate e cittadini.
Durante una prima settimana di lavoro si è sviluppata e definita una visione strategica del futuro di Belmonte Calabro attorno alla costruzione di un nuovo spazio per ospitare le attività della nuova comunità temporanea che si è unita e si unirà a quella permanente. Con interventi architettonici minimi basati sulla costruzione di pavimenti di legno e travertino e di arredi mobili, il primo piano dell’edificio è stato trasformato in una fabbrica di idee, ricerca e sperimentazione.
Il tema principale del progetto ruota attorno al concetto di ‘stanze collaborative’, più comunemente noto negli ambienti aziendali come ‘spazi per isolare, raggruppare e generare idee’. Il progetto di ricostruzione di Casa di Belmondo è un progetto continuo e tornerà nei prossimi anni per essere arricchito con l’esperienza di utilizzo di questo ambiente. Il progetto è aperto a tutti: è destinato a far parte del contesto urbano permanente di attività culturali, artistiche e sociali, ed è parte di un programma di educazione non convenzionale. Contemporaneamente alla costruzione delle collaboration rooms è stata organizzata una serie di seminari per affrontare gli aspetti non spaziali della convivenza sociale.
L’artista italiana Barbara Cammarata ha guidato un progetto creando un arazzo che riporta le parole: ‘Dammi le tue radici’, rappresentando l’integrazione di momenti di coinvolgimento attivo e passivo nel tessuto socioculturale. Inoltre è stato creato lo zine INK 36, come strumento per mediare idee e concetti e come nuova strategia per comunicare e dettagliare la realtà esistente e per definirne una nuova rivoluzionaria. Un contenitore per la libera espressione di idee, ricerca, sperimentazione e trasmissione della diversità e della ricchezza del valore culturale circolare.
Il progetto formativo de Le Seppie mira a un piano a più lungo termine per descrivere il paese di Belmonte come una ‘architettura vivente’, un insieme di luoghi che possano accogliere gli imprevisti e offrire spazi liberi, integrati attraverso un uso non programmato, oltre a consentire alle comunità di appropriarsi di questi spazi in base alle proprie esigenze collettive. Con la creazione di una nuova casa è stato soddisfatto un bisogno, quello di un luogo fisico in cui si possa riconoscere se stessi in un’identità nuova. Stanchi del noto, cerchiamo un nuovo Belmonte; immaginando futuri possibili, abbiamo creato Belmondo.

















