Alessandro Borghese e il lusso della semplicità: quando la cucina emoziona.
Alessandro Borghese è tra gli chef italiani più riconoscibili e amati, merito di una carriera costruita su passione, talento e comunicazione. La sua idea di cucina va ben oltre il piatto: è esperienza, condivisione, racconto. Il suo ristorante milanese incarna perfettamente questa visione. Qui, ogni creazione nasce da un equilibrio sapiente tra tradizione e innovazione, tra estetica e sostanza.
Il locale, nel cuore di Milano, è anche uno spazio scenico: una cucina a vista che ricorda un set teatrale, dettagli di design ispirati agli anni Trenta, un orto urbano che profuma l’aria e arricchisce ogni portata. Il menu è in costante evoluzione e segue la stagionalità, proponendo piatti che cambiano senza mai perdere il carattere. Tra le proposte dell’estate 2025, ha già fatto parlare di sé una ricetta d’impatto visivo e gusto deciso: la tagliatella rosa alla barbabietola con ragù di maiale, mandorla in doppia consistenza e timo limonato. Un piatto che unisce tecnica e creatività, rimanendo fedele all’identità dello chef.
Tagliatella rosa alla barbabietola con ragù di maiale di Alessandro Borghese: come provarla (o replicarla)
Nel nuovo menu estivo, le tagliatelle rosa "Pink Pork" spiccano per colore e carattere. La base è una pasta fresca alla barbabietola, che regala la sfumatura intensa e un retrogusto terroso. Il condimento? Un ragù di filetto di maiale, tenerissimo, arricchito da mandorle in due consistenze (probabilmente una parte tritata, l’altra in crema) e profumato al timo limonato. Se vuoi provarle a casa, puoi partire “a sentimento” con questi ingredienti. Per la pasta rosa serve: farina 00, uova e una piccola quantità di barbabietola cotta e frullata, da impastare fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Il colore viene da sé. Per il ragù: filetto di maiale tagliato a coltello, cipolla bionda, un filo d’olio extravergine e sfumatura con vino bianco. Cuocere lentamente per ottenere una base ricca e saporita.

Mandorla in doppia consistenza: una parte può essere tostata e tritata grossolanamente, l’altra lavorata in crema con un goccio di brodo vegetale o panna. Timo limonato fresco: da aggiungere a fine cottura per dare freschezza e aromaticità. Non esistono dosi fisse: qui si cucina con gusto e libertà. L’importante è non strafare e mantenere l’equilibrio dei sapori. Il piatto finale deve stupire senza confondere. Chi non ha tempo o voglia di mettersi ai fornelli può sempre scegliere la strada più golosa: prenotare un tavolo da Alessandro Borghese e assaggiare questo piatto preparato proprio dalla sua brigata. Perché, in fondo, anche il lusso quando è semplice, sa essere indimenticabile.