Stasera in tv torna il thriller del cinema francese che ha smascherato una verità scomoda (e lasciato ferite profonde)

Stasera in tv alle 21:20 su Rai 4 (canale 21), arriva un film che non si limita a intrattenere. Black Box – La scatola nera è un thriller psicologico e investigativo che scava nella coscienza collettiva. Diretto da Yann Gozlan, interpretato da Pierre Niney, il film francese del 2021 ha conquistato pubblico e critica.

Non è il solito racconto d’indagine. Qui c'è una verità che fa rumore, anche quando il silenzio sembra totale. Una verità che viaggia tra le frequenze delle scatole nere. Un tema attuale, inquietante e profondamente umano. Il protagonista, Mathieu Vasseur, è un giovane e brillante analista acustico della BEA, l’ente francese che indaga sugli incidenti aerei. Dopo lo schianto del volo Dubai-Parigi, un Atrian-800 di nuova generazione, si ritrova immerso in un'indagine che cambierà tutto. Oltre 300 morti. Una scatola nera. E un sospetto che si insinua come un sussurro. All’inizio sembra un attacco terroristico. Ma il dettaglio che non torna cambia ogni cosa.

Stasera in tv
Black Box - La scatola nera, stasera in tv

Stasera in tv una corsa solitaria verso la verità

Mathieu non si ferma. Nemmeno quando il caso viene archiviato. Nemmeno quando gli chiedono di voltare pagina. Vuole sapere. E questa ossessione lo isola. Pierre Niney regala una performance intensa e disturbante. La sua ricerca della verità lo porta a scontrarsi con colleghi, superiori, e persino con la moglie Noémie (interpretata da Lou de Laâge). Tutti sembrano avere qualcosa da nascondere. Il cast è completato da André Dussollier, Sébastien Pouderoux, Olivier Rabourdin e Guillaume Marquet. Volti noti del cinema francese, perfetti nel dare corpo a una tensione crescente.

Ma il vero protagonista è il suono. Ogni clic, ogni rumore, ogni silenzio parla. Le manipolazioni audio diventano trappole e indizi. Il film utilizza il sonoro come leva narrativa, trascinando lo spettatore nell’orecchio e nella mente di Mathieu. Black Box è un’esperienza sensoriale. E soprattutto, morale. Perché l’inchiesta di Mathieu scopre qualcosa di più grande: un sistema che manipola i dati delle scatole nere per proteggere interessi economici. Una rete che mette in pericolo la verità stessa.

Il film non si basa su un fatto reale, ma su tecnologie autentiche. Il Cockpit Voice Recorder, la vera “scatola nera”, è al centro della trama. E mette in discussione la fiducia nel trasporto aereo. Una curiosità tecnica ha fatto sorridere molti spettatori: durante una scena notturna, l’auto del protagonista cambia modello all’improvviso. Un errore di montaggio, ma anche un simbolo di quanto sia fragile la percezione.

Un thriller che ha lasciato il segno

Il film ha ottenuto numerosi riconoscimenti. Una vittoria e cinque candidature in premi internazionali lo confermano. Ma ciò che resta è il messaggio. In un mondo dove i dati possono essere manipolati, chi controlla la verità? La pellicola ha ispirato altri registi europei ad affrontare storie di etica, tecnologia e indagini invisibili. Ha riacceso l’interesse per i thriller europei tesi, credibili, e radicati nel reale. Un esempio forte di come il cinema investigativo possa avere il potere di far tremare le fondamenta del potere.

In un’epoca dominata dal rumore, Black Box ci ricorda che anche il silenzio può mentire. E che a volte basta un suono fuori posto per cambiare tutto. Stasera in tv non guarderai solo un film. Vivrai una corsa contro l’omertà, contro le menzogne. Un viaggio attraverso suoni e coscienze, in cui niente è davvero come sembra. Appuntamento alle 21:20 su Rai 4. Non perderlo.

Lascia un commento