Solo Maria resiste: perché De Filippi vince e tutti gli altri affondano

Il declino dei giganti: da Amadeus a Ilary Blasi, resiste solo Maria De Filippi. I flop che stanno riscrivendo la tv italiana.

Negli ultimi mesi, la televisione generalista ha mostrato il suo volto più vulnerabile. I nomi che una volta garantivano share e trending topic ora inciampano tra numeri imbarazzanti e format svuotati. Amadeus, Ilary Blasi, persino Veronica Gentili all'Isola dei Famosi: nessuno sembra più intoccabile. L’effetto? Un pubblico sempre più confuso, distratto e disamorato. A guidare questo naufragio collettivo, paradossalmente, sono proprio le scelte che dovevano “rivoluzionare” il palinsesto.

Amadeus, passato con fanfara da mamma Rai al canale Nove, si è trovato in un deserto di ascolti. Chissà chi è e Like A Star non hanno conquistato nessuno, forse perché di “nuovo” avevano solo la rete. Ilary Blasi, tornata in prima serata con The Couple, ha provato a mettere in scena un nuovo modello di reality. Risultato: share in caduta libera e finale anticipata, in un silenzio social che dice più di mille comunicati. E poi c’è L’Isola, condotta dalla Gentili, che tra fughe dei concorrenti e cast fantasmi, sembra ormai un campo di battaglia più che un programma di intrattenimento.

Il paradosso di Maria De Filippi: non cambia mai e vince sempre

Nel bel mezzo di questo caos, c’è un nome che resiste, saldo come una quercia televisiva: Maria De Filippi. Mentre attorno a lei tutto viene smontato, sperimentato, riscritto, Maria resta. E vince. Amici, Uomini e Donne, C’è posta per te: cambiano gli ospiti, cambiano gli allievi, ma la struttura è sempre quella. E il pubblico, forse stanco di troppi scossoni, la premia proprio per questo. Non è nostalgia, è metodo. Maria non rincorre i trend: li anticipa o, quando serve, li ignora. La sua tv non è perfetta, ma è stabile. Una forma di comfort che altri sembrano aver dimenticato, nel tentativo disperato di “innovare” a ogni costo.

maria de filippi
Maria De Filippi su Canale 5

Ma l’innovazione senza direzione diventa sperimentazione sterile, un “vai e vieni” di idee che il pubblico non riesce a decifrare. Amadeus non ha perso carisma. Ilary Blasi non ha smesso di piacere. Ma i progetti che li circondano sembrano partoriti da un algoritmo impazzito: casting deboli, dirette h24 dove nessuno parla, talent show senza talento. E soprattutto: un’identità sfocata, liquida, che rende ogni proposta intercambiabile. Il pubblico non chiede sempre “novità”. Chiede coerenza, riconoscibilità, autenticità. Tre parole che, guarda caso, descrivono alla perfezione l’universo di De Filippi.

La tv generalista ha perso la bussola?

Non è solo una crisi di ascolti. È una crisi di senso. Se il pubblico non segue più i “grandi nomi”, non è per disaffezione improvvisa, ma perché non riconosce più il linguaggio che ha imparato ad amare. La tv che funziona oggi non urla, non corre dietro al tempo, non cambia pelle ogni mese. La tv che funziona è quella che riesce a farsi casa, non esperimento. E mentre i flop si accumulano, una domanda si fa strada tra i corridoi dei palinsesti: vale ancora la pena scommettere tutto sull’effetto novità? Maria De Filippi sembra aver già risposto, ogni sabato sera.

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