Incassi deludenti, ma cast magnetico: stasera in tv un film tra i più sottovalutati del cinema psicologico

Stasera in tv un bambino senza voce. Una sorellina uccisa. Una guerra che divora tutto. E una sete di giustizia che si trasforma in vendetta.

Oggi, sabato 31 maggio, su Rai 4 (canale 21) alle 21:20 va in onda Hannibal Lecter – Le origini del male. È il film che racconta come nasce l’orrore dietro uno dei personaggi più inquietanti mai scritti: Hannibal Lecter. Gaspard Ulliel è l’attore che dà volto e respiro al giovane Hannibal. Al suo fianco c’è una magnetica Gong Li, nel ruolo della misteriosa Lady Murasaki. Il cast comprende anche Rhys Ifans, Dominic West e Kevin McKidd, nomi che danno spessore e tensione a una storia che non si dimentica.

Diretto da Peter Webber e tratto da un romanzo di Thomas Harris (lo stesso creatore del celebre Il silenzio degli innocenti), il film uscì nel 2007 con aspettative altissime. Ma il pubblico lo accolse con freddezza. Eppure, dietro quegli incassi deludenti, c’è molto di più. La critica ha parlato di prequel inutile. Ha detto che spiegare il male rovina il fascino del mistero. Ma Hannibal Rising è un film che va oltre l’orrore. È una tragedia umana.

Stasera in tv
Stasera in tv Hannibal Lecter - Le origini del male

Stasera in tv odio, lutto e trasformazione: l'infanzia che ha forgiato Hannibal

La storia comincia in Lituania, durante la Seconda Guerra Mondiale. Hannibal è un bambino. Vive isolato in una tenuta nobiliare. Quando i genitori muoiono in un bombardamento, resta solo con la sorellina Mischa. Il rifugio si trasforma in prigione. Arrivano dei miliziani collaborazionisti dei nazisti. Affamati. Feroci. Mischa viene uccisa. E Hannibal smette di parlare.

La scena è straziante. Un trauma puro, che plasma per sempre l’identità del ragazzo. Anni dopo, Hannibal fugge da un orfanotrofio sovietico. Va a Parigi. Trova rifugio nella casa dello zio. Qui conosce Lady Murasaki, donna affascinante e colta, legata al Giappone e alla bellezza della parola e dell’onore.

La relazione tra Hannibal e Lady Murasaki è centrale. Lei tenta di restituirgli l’anima. Ma la vendetta ha già preso il sopravvento. Hannibal si iscrive a Medicina. Studia il corpo umano. Ma ha un solo scopo: ritrovare e punire i responsabili della morte di Mischa. Il film è un viaggio verso l’abisso. E noi spettatori lo seguiamo passo dopo passo. Vogliamo urlargli di fermarsi. Ma è già troppo tardi.

Gaspard Ulliel offre una prova intensa. Il suo sguardo è inquieto e disperato. Per calarsi nel ruolo, l’attore ha assistito a una vera autopsia. Un dettaglio che racconta quanto il film punti alla verità interiore, non solo alla violenza.

Un film imperfetto, ma necessario

Nonostante una nomination ai Razzie Awards 2007 come “Peggior prequel o sequel”, Hannibal Lecter – Le origini del male resta un esperimento coraggioso. Un’opera che prova a spiegare, senza giustificare. Che umanizza il male, mostrando la ferita da cui nasce. Molti fan della saga preferiscono il mistero glaciale di Anthony Hopkins. Ma questo film è complementare. È l’origine. Il primo respiro del mostro. Il momento in cui l’empatia lascia spazio all’istinto.

La figura di Lady Murasaki è un altro elemento inedito e riuscito. Diversa da Clarice Starling, non è una controparte etica. È uno specchio. Vede Hannibal per ciò che è e ciò che potrebbe essere. Ma non può salvarlo.

Anche se non ha avuto seguito diretto nella saga cinematografica, il film ha influenzato la serie Hannibal con Mads Mikkelsen. E ha aperto la strada a un modo diverso di raccontare il personaggio: meno mostro, più essere umano ferito.

Stasera in tv, su Rai 4, questo film merita una seconda visione. O una prima, se l’hai ignorato all’epoca. Non ti darà risposte semplici. Ma ti costringerà a guardare il dolore da cui nasce il male. Perché a volte il male non è nato cattivo. È solo stato lasciato solo troppo a lungo.

Lascia un commento