Stasera in tv, su Canale 20 alle ore 21:10, torna in onda uno dei film più spettacolari e inquietanti degli anni 2000: The Day After Tomorrow – L’alba del giorno dopo, diretto da Roland Emmerich. A guidare il cast c’è un giovane Jake Gyllenhaal, affiancato da Dennis Quaid, Emmy Rossum e Ian Holm. Un kolossal da oltre 550 milioni di dollari al box office mondiale, candidato agli Oscar e vincitore del BAFTA per i migliori effetti speciali. Ma non è solo un film spettacolare. È un racconto che inquieta, un monito che oggi – forse più di ieri – ci riguarda tutti.
Stasera in tv: un padre, un figlio e la fine del mondo. La trama che emoziona
The Day After Tomorrow non è il solito disaster movie. Al centro c’è Jack Hall, un paleoclimatologo americano (interpretato da Dennis Quaid) che lancia un allarme: il riscaldamento globale potrebbe innescare una nuova era glaciale. Nessuno lo ascolta. Quando tempeste improvvise, tornado e tsunami devastano il pianeta, è troppo tardi. Mentre il governo degli Stati Uniti ordina una disperata evacuazione verso il Messico, Jack decide di sfidare l’impossibile per salvare il figlio Sam, interpretato da Jake Gyllenhaal, rimasto bloccato in una gelida New York.
I ragazzi, rifugiati nella biblioteca pubblica di Manhattan, resistono al freddo estremo. Intorno a loro il mondo cambia volto. In cielo nevica, ma sotto la superficie qualcosa di più profondo si muove: la consapevolezza di essere fragili, impreparati e – forse – colpevoli.

Effetti spettacolari, emozioni vere
Emmerich ci aveva già abituati alla distruzione globale in Independence Day. Ma qui alza la posta. Ogni scena – dal tsunami su Manhattan alla glaciazione istantanea – è costruita per lasciare il segno. Il film ha ricevuto una nomination all’Oscar e ha vinto il BAFTA per i migliori effetti visivi. Ma il vero merito è un altro: aver usato il cinema come specchio per la coscienza collettiva. Non è finzione, dice il regista. Le sue immagini sono iperboliche, ma i dati scientifici su cui si basa sono reali. Il cambiamento climatico non è più un’ipotesi, è una certezza. E il film – tra esagerazioni e licenze – lo gridava già vent’anni fa.
Stasera in tv Jake Gyllenhaal prima della fama: un ruolo che ha segnato una generazione
Per molti, questo film ha rappresentato la prima volta in cui hanno visto Jake Gyllenhaal. E non lo hanno più dimenticato. Il suo Sam è vulnerabile ma lucido, spaventato ma pronto a prendersi cura degli altri. Non è un eroe tradizionale, è un adolescente vero. E per questo emoziona. Al suo fianco, Emmy Rossum porta dolcezza e determinazione. La loro dinamica è credibile e toccante. La gioventù che resiste, che pensa, che non si arrende. Un tema che ritroveremo in tanti film dopo questo.
Un’eredità che brucia ancora
Nonostante le critiche sulla scarsa accuratezza scientifica, The Day After Tomorrow ha avuto un impatto fortissimo sull’immaginario collettivo. Ha aperto la strada a pellicole come 2012 e Geostorm. Ma soprattutto ha portato la questione ambientale al centro della cultura popolare. Oggi, a distanza di due decenni, è impossibile guardarlo senza un brivido. Non solo per la neve che congela i grattacieli, ma per quella sensazione di urgenza che ci accompagna ancora. Ci riguarda. È adesso. È reale.
Un kolossal che spinge a pensare
Se non l’hai mai visto, stasera è il momento giusto. Se l’hai già visto, riguardarlo oggi ti farà un altro effetto. Il mondo è cambiato. Ma le domande restano le stesse. Quanto tempo ci resta? Chi ascolterà gli scienziati? E quanto siamo disposti a cambiare? Stasera in tv, alle 21:10 su Canale 20, non guardare solo un film. Ascolta il messaggio. Brucia ancora.