Stasera in tv, su Rai Movie alle 21:10 va in onda Boris Becker: Nascita di un campione (Der Rebell – Von Leimen nach Wimbledon), un film tratto da una storia vera che ha lasciato il segno nella storia del tennis e nel cuore di milioni di appassionati.
Diretto da Hannu Salonen, il film racconta la clamorosa ascesa del giovane Boris Becker, diventato a soli 17 anni il più giovane vincitore nella storia di Wimbledon. Ma non è solo un racconto di sport. È una vicenda di fragilità, pressioni, sogni infranti e gloria improvvisa. Un film tedesco che parla a tutti, anche a chi non ama il tennis.
Stasera in tv la storia vera dietro il ribelle: sogni, pressioni e vittorie
Der Rebell non è un semplice biopic sportivo. È il ritratto di un ragazzo di Leimen, ribelle e incompreso, catapultato dal nulla sul tetto del mondo. Il 1985 lo ha reso leggenda. Ma il successo precoce ha un prezzo. Boris Becker non è solo un tennista. È un figlio, un adolescente spaventato, un talento fragile sotto i riflettori. Il film segue il suo rapporto burrascoso con Günther Bosch, l’allenatore che lo forgia ma lo soffoca. E con Ion Țiriac, il manager carismatico e spietato che lo introduce al business sportivo. La pellicola alterna campi da tennis fangosi e sale di ricevimento a Monte Carlo. Contrasti forti che riflettono l’anima divisa del protagonista. La regia scava nel non detto, nel peso delle aspettative. Nella tensione tra talento e libertà.

Un talento trasformato, una performance che commuove
Bruno Alexander è straordinario nel ruolo di Boris. Ha mangiato 4.000 calorie al giorno. Ha affrontato allenamenti estenuanti. Si è trasformato nel corpo e nella mente. Per capire davvero il personaggio, ha incontrato Günther Bosch di persona. Samuel Finzi dà volto a un coach devoto ma dominato dalle sue ambizioni. Misel Maticevic è perfetto nei panni del manager Ion Țiriac. A completare il cast ci sono Christina Grosse e Thomas Huber nei ruoli dei genitori di Boris. E poi Ramona Von Pusch come Duchessa di Kent e Christoph Moreno nel ruolo del collega Carl Uwe Steeb.
Curiosamente, Becker ha dichiarato di non aver visto il film fino in fondo. Ha criticato alcune ricostruzioni, giudicate poco fedeli. Ha anche sottolineato di non essere stato coinvolto nella produzione. Ma proprio questa distanza tra soggetto e regista rende il film ancora più interessante. Una visione esterna, critica, profonda. Capace di restituire non solo la vittoria, ma anche la solitudine.
Più di un film sportivo: emozioni forti e nuove prospettive
Boris Becker: Nascita di un campione si inserisce in un nuovo modo di raccontare lo sport al cinema. Non c’è retorica. Non c’è solo il trionfo. C’è il peso della gloria, la crisi esistenziale, la fame d’affetto. Ha anticipato opere come The World vs Boris Becker di Alex Gibney, miniserie che esplora la parabola completa dell’atleta, tra trofei e cadute rovinose. Questo film, però, arriva dritto al cuore. Non cerca giudizi. Mostra un ragazzo solo, con una racchetta più grande di lui.
Stasera in tv, se non preferisci un film con due leggende, guardarlo significa riscoprire quanto sia difficile essere giovani, talentuosi e sotto i riflettori. Significa provare empatia. Vivere emozioni profonde. E ricordarsi che dietro ogni eroe c’è una storia vera, fatta anche di crepe, paura e desiderio di normalità. Alle 21:10, su Rai Movie (canale 24), questa storia arriva nelle case italiane. Vale ogni minuto. Non solo per chi ama il tennis. Ma per chi crede nelle emozioni autentiche.