Un film che sconvolge, commuove e fa riflettere: su Netflix il caso giudiziario che l’Italia non può dimenticare.
C’è un film su Netflix che non solo merita di essere visto, ma anche discusso, condiviso e interiorizzato. Non è una storia inventata, né un dramma costruito a tavolino. È un affresco potente e doloroso di una pagina nera della storia italiana: quella in cui la giustizia non era per tutti, e la libertà di amare era punita. Il signore delle formiche, firmato dal regista Gianni Amelio, già Leone d’Oro e nome tra i più importanti del cinema d’autore italiano, è un’opera che lascia il segno. In concorso alla Mostra del Cinema di Venezia, ha conquistato critici e pubblico con la sua forza civile e narrativa, portando a casa il Premio Brian e ricevendo candidature al Leone d’Oro, ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento.

La vicenda è quella, reale, di Aldo Braibanti, poeta, intellettuale, partigiano. Negli anni Sessanta, venne accusato di “plagio”, un reato che oggi non esiste più. L’accusa? Avere influenzato e manipolato un giovane studente, Ettore, con cui condivideva interessi culturali e sentimentali. In realtà, a finire sotto processo non fu solo Braibanti, ma il suo orientamento sessuale, la sua libertà, la sua intelligenza. Leonardo Maltese, al suo primo ruolo importante, regala un Ettore fragile e spezzato, mentre Luigi Lo Cascio è semplicemente magistrale nel ruolo del protagonista, capace di trasmettere dignità, dolore e determinazione senza mai scadere nel patetico. Accanto a loro, Elio Germano, nei panni di un giornalista idealista, rappresenta la voce della coscienza collettiva, quella che troppo spesso rimane muta.
Un’opera che parla al presente, non solo al passato: guarda su Netflix Il signore delle formiche
Quello che Amelio racconta non è solo un processo giudiziario, ma un processo alla società. Alla paura del diverso. Alla repressione delle emozioni. Alla crudeltà mascherata da moralità. La pellicola ci ricorda quanto sia stato (e possa ancora essere) facile trasformare l’amore in colpa. La regia sobria e tagliente evita l’effetto fiction e punta dritta al cuore dello spettatore. Nessuna scena è superflua, nessuna emozione viene forzata. È un film che non urla, ma sussurra con forza. E che, proprio per questo, colpisce di più.
L’impatto emotivo del film è stato evidente fin dalla sua anteprima a Venezia, dove ha raccolto lunghi applausi e recensioni entusiaste. Oltre 1,7 milioni di euro incassati al box office italiano, un successo notevole per un’opera dal tono drammatico e storico. Ma più dei numeri, contano i temi: libertà, identità, amore e giustizia. Il signore delle formiche è disponibile ora su Netflix, e porta con sé un’eredità importante: quella di ricordare, di mettere in discussione, di non dimenticare mai. È un film che cambia chi lo guarda. Che non lascia scampo. Che chiede di prendere posizione.