Joel Edgerton e Ruth Negga non interpretano solo due innamorati: in Loving – L’amore deve nascere libero, in onda stasera in tv alle 21:38 su TV2000 (canale 28), incarnano una battaglia epocale. Un amore ostacolato dalla legge. Una storia vera che ha riscritto la storia americana.
Il film, diretto da Jeff Nichols, è stato presentato in concorso al Festival di Cannes e ha ottenuto una nomination all’Oscar per la miglior attrice protagonista, grazie alla straordinaria prova di Ruth Negga. La pellicola racconta la vicenda di Richard e Mildred Loving, lui muratore bianco, lei donna afroamericana. Il loro amore, nella Virginia del 1958, era considerato un crimine. Si sposano a Washington D.C., dove i matrimoni interrazziali sono legali. Ma al loro ritorno vengono arrestati. Una legge assurda impone loro di lasciare lo Stato per 25 anni. Così inizia una lunga lotta. Privati della casa, delle radici e della famiglia. Ma mai della speranza.
Grazie all’American Civil Liberties Union e agli avvocati Bernard Cohen e Phil Hirschkop, il loro caso raggiunge la Corte Suprema nel 1967. E lì, la svolta: tutte le leggi che vietano i matrimoni tra razze diverse vengono dichiarate incostituzionali. Una sentenza storica. Un passo avanti per i diritti civili. Il nome "Loving" non è stato inventato. Era davvero il loro cognome. E sembra un segno. Il simbolo perfetto di ciò che rappresentavano: la forza dell’amore contro l’odio.
Ruth Negga e Joel Edgerton non urlano mai. Ma con sguardi, gesti, silenzi, lasciano un segno profondo. Accanto a loro, Michael Shannon interpreta il fotografo Grey Villet, autore di un celebre servizio per Life che commosse l’America. Tra gli altri, spiccano Marton Csokas nel ruolo dello sceriffo e Nick Kroll come avvocato improvvisato ma determinato.

Stasera in tv un film sobrio, una lezione di resistenza civile
Jeff Nichols sceglie di non alzare mai la voce. Nessun melodramma, nessun eroe patinato. Solo due persone normali che vogliono vivere insieme. E questo rende il film ancora più potente. Loving racconta la normalità rivoluzionaria di chi ama e non accetta imposizioni. Il film si basa anche sul documentario The Loving Story di Nancy Buirski, produttrice del film insieme a Colin Firth. Questo legame con il reale si sente in ogni scena. L’atmosfera è autentica. I dialoghi sono minimi, ma ogni parola pesa. Ogni dettaglio visivo – la casa, la strada, le mani intrecciate – racconta più di mille discorsi.
Il film ha ricevuto anche 2 candidature ai Golden Globe, 4 ai Critics Choice Awards e ottimi giudizi dalla critica internazionale. Ma il vero impatto è culturale. Loving ha riportato alla luce una pagina dimenticata. E ha ispirato registi, attivisti, studenti. È uno di quei film che non si dimenticano. Perché non cerca di commuoverti: ci riesce. Perché non ti dice cosa pensare: ti accompagna. E alla fine ti lascia con una domanda: cosa siamo disposti a fare, oggi, per amore e giustizia?
Una curiosità? Dei tre figli dei Loving, solo Peggy è ancora in vita. Custodisce il ricordo di due genitori che hanno cambiato il destino di milioni di persone. Senza cercare la gloria. Solo il diritto a stare insieme. Stasera in tv questo film non è solo un appuntamento cinematografico. È un’occasione per ricordare che l’amore, quello vero, ha già vinto. Ed è successo davvero.